domenica 10 gennaio 2010

Sermoneta - Quell’oro che riscalda il paese

Luisa Guarino
Il primo pensiero, la prima speranza, è che fra una settimana il maltempo di questi giorni sia un brutto ricordo, in modo che Sermoneta possa vivere in serenità domenica 17 gennaio l’edizione 2010 della Sagra della polenta, l’avvenimento più atteso della stagione invernale, non solo dai residenti ma da tutti i visitatori che per l’occasione raggiungono da ogni dove la deliziosa ‘città d’arte’. Nella stessa giornata di domenica e nelle settimane successive la sagra viene festeggiata anche nelle altre frazioni, a cominciare da Doganella di Ninfa. Ma non se ne abbiano gli abitanti di queste zone di pianura e tutte più popolose, ma per me, che pur non essendo nativa del luogo ho vissuto nove anni tra infanzia e adolescenza nel centro storico, Sermoneta è quella e la Sagra della polenta è quella che si tiene lì.
Certo, all’epoca il paese era vivace e abitato, con tutti i servizi e un’atmosfera di gioiosa operosità: oggi il centro storico è scarsamente popolato, e per la maggior parte da persone anziane; i negozi sono pochi e tutti vanno a fare acquisti in pianura o a Latina. Ma quando Sermoneta si anima per le tante manifestazioni che la caratterizzano in diversi momenti dell’anno, allora si torna indietro e ci si può illudere che nulla sia cambiato. Prepariamoci dunque a vivere in allegria e in numerosa compagnia un’altra Sagra della polenta, associata come sempre ai festeggiamenti in onore di Sant’Antonio Abate, che verrà portato in processione nella mattinata di domenica fino a ‘fuori porta’ per la tradizionale benedizione dei campi e degli animali. Quest’anno poi i festeggiamenti cadono proprio nella giornata del 17 gennaio, proprio quando la Chiesa celebra questo Santo, che l’iconografia popolare vuole raffigurato con un maialetto ai piedi.
Anche quest’anno la bella festa, che ha il patrocinio del Comune di Sermoneta con il testa il sindaco Giuseppina Giovannoli, la Regione Lazio e l’Associazione festeggiamenti centro storico, sarà arricchita da tante iniziative collaterali: mostre d’arte, presepi, artigianato. La cottura della polenta inizierà di buon mattino, intorno alle 6, e dalle 12.30, dopo la rituale benedizione della pietanza dorata e dei pani di Sant’Antonio, avrà inizio la distribuzione a tutti i presenti di un buon piatto fumante condito con ragù e salsiccia. L’atmosfera sarà allietata dalla musica degli organetti e dalle evoluzioni degli Sbandieratori del Ducato di Sermoneta. La giornata si concluderà con la tradizionale estrazione della sottoscrizione a premi ‘pro festeggiamenti’. Per quanto riguarda le celebrazioni di carattere religioso, proprio da ieri l’effigie di Sant’Antonio è esposta nella chiesa di Santa Maria, dove dal 14 al 16 si svolgerà il triduo di preparazione in onore del Santo, che sarà portato in corteo la mattina di domenica 17 gennaio, dopo la solenne messa delle 11, accompagnato dal suono festoso della banda. 

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