martedì 5 gennaio 2010

“Craxi strumentale”

Giorgio De Marchis (www.giorgiodemarchis.it)    


 In questi giorni mi sono trovato coinvolto, mio malgrado, in una discussione sull'opportunità di intitolare una strada di Latina a Bettino Craxi.
Il decennale della scomparsa del leader socialista sta portando con se uno strascico di polemiche che mi sembrano molto strumentali e poco politiche.
La bacheca del mio profilo di Facebook è diventata un crocevia di messaggi e post favorevoli e contrari all'iniziativa.
Per la verità, mi incuriosisce il fatto che molte persone quotidianamente, commentando i miei post, usino la mia bacheca per parlare di politica, da Gaeta qualcuno ha addirittura preso spunto da un mio commento sulla vicenda ex-Avir per pubblicare un articolo su un blog di informazione. Ma questa è un'altra storia che verrà discussa in un altro momento.

Per tornare alla vicenda Craxi, ed all'invito rivoltomi dal Direttore de “il Territorio” Lidano Grassucci di farmi promotore della presentazione di una mozione per intitolare una via della città al l'ex segretario socialista, ripeto quanto già ho scritto su Facebook. Il tema non mi appassiona per nulla e non condivido la strumentalizzazione che se ne sta facendo. Per essere chiari dico che non sono d'accodo e che non presenterò la mozione.
Ma è giusto aggiungere qualche ulteriore commento per spiegare che non condivido l'iniziativa per motivi diametralmente opposti a quelli indicati da Grassucci.
Il Direttore de “il Territorio” parla di una idea provocatoria sostenendo che bisogna avere “coraggio” per presentare questa proposta con la quale si romperebbero gli schemi. Non credo al “coraggio” come virtù di un politico, mi fanno ridere i colleghi della maggioranza quando usano questo termine ogni volta che approvano una delibera, sono convinto che una buona classe dirigente debba avere un grande senso di “responsabilità” e non il “coraggio” che spesso coincide con l'incoscienza.
Tuttavia,a proposito di "coraggio" vorrei ricordare che ho già dimostrato di averlo nel 1993, quando decisi di aderire al PDS in una città di destra come Latina, nello stesso periodo in cui gran parte di altrettanto “coraggiosi” dirigenti socialisti veleggiavano verso Forza Italia, verso i centristi o addirittura verso Alleanza Nazionale che aveva ancora nel simbolo la fiamma del M.S.I.
Purtroppo, non è un caso che oggi la questione Craxi sia usata strumentalmente dalla destra per dividere il centrosinistra ed il PD, ed in prima fila ci sono proprio quegli ex dirigenti socialisti emigrati che hanno fatto diventare Craxi un'icona della destra.
Pertanto, è a questi “socialisti” che Grassucci deve rivolgere l'invito a presentare la mozione, sono i “socialisti” che hanno scelto il centrodestra che devono assumersi la responsabilità, oppure come preferisce Grassucci devono avere  il “coraggio”, di sfidare i loro alleati che di destra lo sono sempre stati, chiedendogli di votare la mozione per cancellare il Parco Mussolini intitolandolo a Craxi, tra l'altro avrebbero anche i numeri per approvare la mozione.
La mia agenda politica ha altre priorità che si possono condividere o meno e delle quali mi assumo la “responsabilità” davanti all'elettorato, non ha bisogno di ingraziarmi nessun socialista che vota per il centro destra anche perchè, sono convinto, che quando un socialista decide di votare per la destra non è più un socialista o forse non lo è mai stato!!! 
 

Nessun commento:

Posta un commento