Teresa Faticoni
Oltre al danno (le strisce blu), anche la beffa (aumento salariale da spendere nell’acquisto di un abbonamento). I lavoratori della Telecom che ha sede in via Duca del mare, in tutto una settantina di persone, vedranno assorbita buona parte dell’aumento di stipendio garantito dalle battaglie sindacali in sede di rinnovo di contratto dal necessario acquisto di ticket per parcheggiare in centro a Latina. A questi si aggiungono i lavoratori di Poste Italiane e delle agenzie di recapito delle sedi interne al centro città, coinvolti, loro malgrado, nella scelta dell’amministrazione comunale di Latina. Per non parlare dei tantissimi collaboratori a progetto che, a fronte di retribuzioni spesso inadeguate, dovranno comunque sottoscrivere l’abbonamento mensile più elevato pari a 50 euro. La denuncia arriva da Carlo Bruno, segretario generale della Slc Cgil e Pino Sperandio, segretario del Nidil Cgil. «La tariffazione oraria e l’esosità degli abbonamenti così come l’esiguità delle alternative di parcheggio libero sono apparse da subito problematiche che necessitavano di soluzioni alternative - dicono i due rappresentanti dei lavoratori -. Il consiglio comunale del 9 dicembre avrebbe dovuto intervenire con maggiore incisività mentre, con grande rammarico, rileviamo che le ipotesi di modifica approvate non correggono, nella sostanza, l'attuale situazione economica per i lavoratori del centro che pare oltremodo vessatoria». Situazioni che nell’affannoso districarsi del Comune tra proteste (poche) e richieste di privilegio (molte) non sono state prese in considerazione. Dopo l’entrata in vigore del piano sosta, infatti, in piazza del Popolo gli uffici sono stati subissati di richieste di esenzione da parte di molte organizzazioni. Ma Bruno e Sperandio vanno oltre chiedendo un ripensamento complessivo dell’impostazione tariffaria. «Chiediamo di valutare con maggiore attenzione di quanto fatto finora le esigenze dei tanti lavoratori tipici e atipici - concludono -. Sempre più famiglie sono alle prese con gravi difficoltà economiche che rendono problematico giungere a fine mese, servono alternative di buon senso da parte delle amministrazioni locali per non smentire l'impegno comune al sostegno di redditi e salari teso a non aumentare il carico impositivo di tasse, accise e tariffe che paiono sinceramente inutili balzelli».
lunedì 14 dicembre 2009
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