Lidano Grassucci
Abbiamo cambiato vestito, ci è già capitato. Perché ci si veste a seconda delle circostanze. Ho una amica che quando si fa a festa si veste con le gonne gonfie come certe bambole di quando ero piccolo, quando si va ai funerali Crudelia Demond è una allegra. Un mio vecchio amico del paese quando girava per i vicoli nei giorni normali era un po’ trasandato, ma ai matrimoni era perfetto. Alla domanda: “Perché sei così preciso?” che, puntualmente gli amici del bar gli rivolgevano prima dell’inizio della cerimonia, lui rispondeva: “Devi fare bella figura per far fare bella figura”. Voleva dire che, siccome era stato invitato, era suo compito non far sfigurare chi gli aveva usato questa gentilezza.
Certo la ricerca del bello è opinabile e c’è sempre chi farebbe meglio, chi sa vestire meglio. Ma questo è poco importante, è importante sentirsi belli.
Poi il tempo passa e il bello di oggi diventa il brutto di domani. Le donne di Bocasile erano in carne, formose e piene di vita, oggi vanno morticini con sopra degli abiti. Era bella la carne di prima o le ossa di oggi? Il tempo cambia i gusti, prima non si mangiava e la carne era un miracolo, oggi si mangia e non mangiare è una prova tipo quella del tuffatore con il doppio carpiato.
Sono i tempi che mutano, e noi dobbiamo mutare con i tempi.
Ecco due buone ragioni per spiegarvi perché oggi ci trovate un po’, molto, diversi. Abbiamo deciso di andare ad una cerimonia.
Quale? Non ci sono matrimoni, e neppure funerali in vista, ma c’è un appuntamento che abbiamo preparato in sei anni di lavoro. L’appuntamento con la leadership, l’ho detto in inglese per via del fatto che molti (troppi) leggono le nostre radici e il nostro attaccamento (quasi maniacale) sia chiusura al mondo. No, è partecipare al mondo da protagonisti con la forza di una grande cultura.
Andiamo, da oggi, all’appuntamento con la leadership del mercato editoriale. Lo facciamo grazie ad una proprietà che si è consolidata, che crede nei prodotti e che investe per passare da una fase “artigianale” ad una fase industriale. Abbiamo fatto i giapponesi guardando con occhi sgranati il mercato delle auto che non avevamo mai fatto, abbiamo fatto anche cose come l’Arna (errore per diventare subito alfista, errore di fretta), ma oggi puntiamo alla Lexus.
L’appuntamento è con la leadership ma siamo stati invitati a questa “festa” dai lettori, dalla proprietà di questo giornale e da tanti amici che hanno scoperto il gusto di leggere non mediocre, non politicamente corretto, non banale.
Ecco quello scrivere che ci ha reso unici in sei anni, in un abito da festa. Taglio inglese, stoffe che si sentono al tatto. Avrei detto vestibilità sartoriale.
Questo è oggi “Il Territorio”, che torna un po’ ad essere non novista. Noi non cerchiamo la novità, certo giovanilismo da bar. Non indossiamo le calze rosse a 60 anni, mettiamo un sobrio abito da cerimonia. Per servirvi meglio.
Dove ci trovate? Vedere per credere. Abbiamo seguito il mercato, ora faremo il mercato
Grazie ai lettori che ci hanno preso gusto a seguirci, mai banali, noi e loro. Non è un matrimonio il nostro, ma una bella convivenza.
E… buona lettura.
Nessun commento:
Posta un commento