mercoledì 14 ottobre 2009

Scuole: disagi e proposte

Le Rsu del *Magistrale di Formia chiedono l'intervento dell'Usp
di Raffaele Vallefuoco

Giovedì 15 Ottobre 2009

Disagi e scuola negli ultimi anni vanno di pari passo. Non c'è anno che non presenti difficoltà. La situazione, poi, si sclerotizza quando non ci sono le condizioni per far fronte alle disabilità, nonostante la Repubblica, e in via di deroga la scuola, debbano rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l'uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana. Purtroppo, però, i principi costituzionali restano su carta e i deficit sono a carico di dirigenti scolastici, professori e alunni. E' quanto denunciano la Cgil Scuola e l'ufficio H della Camera del Lavoro territoriale della provincia di Latina, che danno pieno sostegno alle istanze dell'assemblea sindacale delle Rsu dell'Istituto Magistrale Cicerone di Formia. In particolare nel documento unitario si «sottolinea l'insostenibilità della condizione in cui operano alcune classi».  Inutile il riferimento al decreto ministeriale  141/99 che, spiegano, prevede: «Un massimo di 20 alunni per le classi prime, in presenza di studenti disabili, e di un massimo di 25 per le classi intermedie». Le situazioni di cui si fanno portavoce Cgil Scuola e Camera del Lavoro, infatti, sforano il tetto imposto per legge. Una situazione che «mette in discussione oltre che la sicurezza degli stessi alunni, anche la possibilità di compiere un normale percorso di apprendimento». Quindi proseguono: «Un'attenzione particolare va posta riguardo all’esiguo numero di ore di sostegno». In tal senso, vale la pena ricordare quanto  previsto all'articolo 3 della legge 104: la persona gravata da handicap «ha diritto alle prestazioni stabilite in suo favore in relazione alla natura e alla consistenza della minorazione, alla capacità complessiva individuale e residuale nonchè alla efficacia delle terapie riabilitative». Tale norma è  rafforzato dall'orientamento della giurisprudenza, per cui determinati diritti, come ad esempio quello di essere assistiti nell'affrontare un percorso di integrazione in ambito scolastico, non può essere messo in discussione da ragioni finanziarie o organizzative. Con queste motivazioni la Cgil Scuola e l'Ufficio H della Camera del Lavoro della provincia di Latina si uniscono alla Rsu, agli studenti, ai docenti e al personale tutto dell'Istituto Magistrale «per chiedere alle competenti istituzioni, prima fra tutti l'Usp di Latina, il rispetto delle norme vigenti così da poter ricreare le condizioni necessarie per un proseguio sereno e proficuo dell’anno scolastico».

Le ipotesi in campo per il Fermi di Gaeta
Il sindaco di Gaeta Antonio Raimondi conferma l’apertura alle istanze degli studenti del Fermi. «Riaprire la succursale di via Veneto» avevano tuonato nel corso delle proteste. E così il primo cittadino ha confermato la sua posizione nella conferenza dei capigruppo convocata martedì pomeriggio. Alla riunione erano presenti, tra gli altri,  l'assessore provinciale Giuseppe Schiboni, la dirigente scolastica del Fermi Gelsomina Gonnella e l'assessore comunale Salvatore Di Ciaccio. Raimondi ha ribadito la disponibilità del Comune, come stabilito dall'odg dell'ultimo consiglio comunale, ad effettuare i lavori necessari al ripristino dell'agibilità della succursale di via Veneto. Ma nella conferenza dei capigruppo sono emerse anche altre possibilità, come quella illustrata dall'assessore Di Ciaccio che prevede «l'affitto della scuola americana da parte della Provincia. Naturalmente, in questo caso bisogna tener conto della disponibilità della proprietà a cedere in affitto i locali». «Tutte operazioni che spettano ovviamente all'ente di via Costa» sottolinea Antonio Raimondi che continua: «Ricordo ai consiglieri che chiedono di discutere della situazione del Liceo nella massima assise che venerdì, pur essendo in piena sessione di bilancio, sono state dedicate circa cinque ore alla situazione del Fermi giungendo all'approvazione di un ordine del giorno nel quale si impegna il sindaco «a mettere in atto tutti quei provvedimenti previsti dalla legge atti al ripristino dell'edificio sito in via Veneto per consentire il regolare svolgimento dell'attività didattica. «Quindi - puntualizza - c'è già stato ampio confronto e se non emergono nuovi elementi è inutile continuare a parlarne tra di noi ripetendoci sempre le stesse cose». Continua la disamina: «Al contrario, la soluzione definitiva del Liceo può e deve essere motivo di discussione consiliare. Ovviamente se ci dovessero essere delle novità rispetto a quanto espresso dall'ordine del giorno, queste costituiranno motivo di convocazione di consiglio durante il quale verrà invitato a confrontarsi anche il presidente Cusani e i sindaci delle città da cui provengono i ragazzi - conclude Raimondi -. In ogni caso, occorre ribadire che tutte le scuole comunali stanno svolgendo regolarmente le lezioni e che, nonostante le protese di una variopinta opposizione, chi sta tentando di risolvere concretamente questa situazione, pur non essendo di sua competenza è il sindaco e l'amministrazione comunale» bacchetta in conclusione Raimondi. Una replica alle opposizioni che lo attaccano da più fronti. 

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