Lidano Grassucci
Ho seguito le cose del Teatro Fellini di Pontinia, da distante e da coinvolto in quanto ho avuto una simpatia istintiva da sempre per Eligio Tombolillo, il sindaco. L’ho difeso pubblicamente quando accuse infamanti della solita “magistratura fantastico psichedelica” lo coinvolsero. Non ho preconcetti, ma sul teatro il sindaco sbaglia. Sbaglia nella scelta, sbaglia nei termini di difesa di quella scelta, sbaglia nell’idea che evidenzia della città in questa storia.
Naturalmente le mie sono opinioni, non sono sindaco, non sono di Pontinia. Ma, mi consentirà il sindaco amo questa terra e la sua gente quanto lui, e per lavoro esprimo sentimenti dell’opinione pubblica.
Fare un cinema lì dove c’è il teatro, in pieno centro cittadino, nel 2009 è anacronistico, come voler lottizzare delle caverne per farci un quartiere residenziale. Il consumo di cinema è infinitesimo rispetto a prima della tv commerciale, è tecnologico, è da piccole sale perché a domanda diversificata, parcellizzata.
Il sindaco ha detto anche: ma noi abbiamo chiesto alla gente e la gente vuole un cinema. Anche i romani chiesero alla gente se volevano salvo Barabba o Gesù. Lo stesso romano non capì, ma quelli votarono Barabba. L’opinione della gente non sempre è la cosa giusta.
Credo che la questione vada posta così: o Pontinia si pensa una città, e allora ha bisogno di un teatro; o si pensa un quartiere anonimo di Latina allora deve fornire la sala di seconda visione per quella città. Terzo non è dato. Non entro nel merito Pernarella sì, Pernarella no. Ma su quello della percezione di se. Ma un teatro fa la differenza?
Roma è rimasta grande per un teatro: senza il Colosseo sarebbero diventati grandi i romani, e i greci senza i loro anfiteatri? Senza il teatro di Epidauro ci sarebbe occidente? L’Italia sarebbe nata senza i teatri lirici della piana padana?
E qualcuno ha mai pensato a trasformare il Teatro alla Scala in una sala per vedere “Guerre stellari”?
Sono cresciuto dentro i cinema di periferia, entravamo in sala alle 14 e uscivamo alle 20. Il cinema ha alimentato la nostra fantasia, ci ha fatto conoscere il mondo, quello che adesso fa la televisione. La differenza tra gli ultimi e i primi la facevano i libri e il teatro. Ecco, il mio amico Tombolillo sta nel Pd, nel partito erede di quei partiti che facevano del “riscatto del lavoro” il loro credo.
Ecco, teniamo aperto il teatro per Pontinia e per la sua gente, così batteremo i signori e diventeremo come i signori.
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