martedì 29 settembre 2009

Casapound: fascisti del terzo millennio

 Raffaele Vallefuoco  
Martedì 28 Settembre 2009

Che gli esponenti di Casapound fossero di estrema destra era cosa nota. Ma molti non sanno, forse proprio quelli che offrono il patrocinio alle loro manifestazioni ammantate di cultura, che i membri del sodalizio si professano fascisti e «ne andiamo fieri» afferma Enzo Savaresi, responsabile Casapound Latina, in un'intervista reperibile sul sito internet dell'associazione. Ma non solo perché spiegano dal gruppo: «Noi non ci riconosciamo nei valori antifascisti perchè in sessant'anni hanno fatto un centinaio di morti, una vera e propria repressione ideologica. Tutto ciò si va a incocciare con i valori democratici di cui si fanno portatori gli antifascisti». Ora, a meno che wikipedia scriva fregnacce queste affermazioni configurerebbero quello che dovrebbe chiamarsi apologia del fascismo. Infatti recita l'enciclopedia libera: «L'apologia del fascismo è un reato previsto dalla legge 20 giugno 1952, n. 645 (contenente "Norme di attuazione della XII disposizione transitoria e finale (comma primo) della Costituzione"), anche detta "legge Scelba", che all'art. 4 sancisce il reato commesso da chiunque «fa propaganda per la costituzione di un'associazione, di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità» di riorganizzazione del disciolto partito fascista, oppure da chiunque «pubblicamente esalta esponenti, princìpi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche». Nulla da dire sulle attività messe in campo da questo gruppo, ma ne uscirebbero valorizzate se fossero svestite da questo panno impregnato di fascismo. Hanno avuto la fortuna di non vivere quel tempo di intimidazioni e libertà private, ma non lo capiscono. Il loro neutro attivismo potrebbe stravolgere l'apatia dei coetanei e convergere con la verve di altri gruppi giovanili, per imporsi su una generazione, quella adulta, che pensa solo a conservare spicchi di potere e non al futuro  giovanile. 

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