venerdì 28 agosto 2009

TERRACINA - Il Comune non paga gli stipendi

A Terracina finisce anche il mito del 27 del mese (san Paganino si dice scherzando). Il Comune non ha pagato gli stipendi ai dipendenti. Ieri mattina Cristina Compagno, della segreteria della Funzione pubblica della Cgil, doveva essere in Comune per discutere di rivisitazione della dotazione organica e di un percorso di riqualificazione del personale. Ma è scoppiato il caos. Già da due giorni si era saputo che non c’erano le buste paga, e quindi nemmeno i soldi. Un caso rarissimo per le pubbliche amministrazioni, ma a Terracina succede questo e altro. Un primato in negativo commentato da più parti anche con sarcasmo. Per una questione di poste e banche l’amministrazione avrebbe dichiarato di non avere avuto la liquidità necessaria al pagamento dei circa 280 comunali in pianta organica a Terracina. «Il lupo perde il pelo ma non il vizio – dice Giulio Morgia, segretario della Fp Cgil -. Il sindaco e la sua giunta pensano di lucrare sullo stipendio lavoratori, sulle coop sociali, sull’immondizia e ora anche sui dipendenti. Si uniscono in un patto di solidarietà: sono tutti contro il sindaco. I cittadini di Terracina meritano ben altro che le false promesse». Ieri mattina la Compagno ha tenuto una assemblea d’urgenza, molto animata, perché i dipendenti sono sul piede di guerra. Ma Nardi, come nel suo stile, non si è presentato. C’era però, Antonio Bernardi, capogruppo del Partito democratico che ha dichiarato: «Dopo aver affogato di debiti il comune, adesso con il mancato pagamento anche degli stipendi ai dipendenti  si è toccato il fondo e, ammesso che ce ne fosse bisogno, per le spese allegre del comune fatte in passato, in modo particolare durante le elezioni del 2006, ormai la situazione economica-finanziaria del comune è disastrosa, e ha toccato il fondo. In queste condizioni, sarei tentato a chiedere il dissesto del comune, ma le conseguenze le pagherebbero solo i cittadini con l’aumento al 100% delle imposte e tasse. Credo che per il disastro compiuto dall’esperienza Nardi a danno della nostra città, non resta altro che rassegnare le dimissioni, togliersi di mezzo, andare alle elezioni anticipate per aprire una nuova fase amministrativa per la nostra città». «I lavoratori del comune pur non essendo pagati continueranno a lavorare per una questione di responsabilità», sottolinea la Compagno che ha scritto al prefetto Frattasi per chiedere un incontro urgente. I dipendenti rimangono in stato di agitazione con il blocco degli straordinari. Intanto, sotto la porta del Comune, cresce la fila dei creditori. Tra un po’ arriveranno fino al lungomare.  

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