sabato 22 agosto 2009

SCAURI - Mezzogiorno a mollo nella fogna




Raffaele Vallefuoco


E' bastato un attimo ieri mattina a Scauri per far scoppiare il malumore tra i bagnanti del tratto di spiaggia libera compreso tra i lidi Scauri e Aurora. Una bomba di nervosismo per la fuoriuscita di acque reflue dai canali di scolo di acque chiare che attraversano la spiaggia sino alla riva. Momenti di tensione che hanno richiesto l'intervento prima dei carabinieri della locale stazione e dei vigili urbani, appostati sul lungomare, e poi degli agenti della polizia provinciale e dei militari della Capitaneria di porto di Formia. Una task force per far fronte alla rabbia dei bagnanti, che in pochi secondi sono stati travolti da un'ondata di puzzo e acque nere. Erano le 12 quando l'ufficio marittimo della Guardia Costiera di Formia inoltrava la segnalazione al comandante Marco Vigliotti, impegnato nel monitoraggio delle acque antistanti il golfo. L'unità Alfa era all'altezza del Garigliano quando dalla radio in dotazione al natante giungeva la segnalazione. Il tempo di dirigere la prua verso Scauri che i militari mettevano già i piedi nella melma, contro la quale veniva immediatamente esperita una barriera di sabbia. Scene di straordinaria follia per il litorale di Scauri. Ad essere interessati al disagio anche gli utenti delle strutture immediatamente vicine alla spiaggia libera, che si portavano sullo stabilimento per invocare una soluzione o per rivendicare il rimborso. Poca cosa rispetto all'assedio di cui sono stati vittime gli agenti della provinciale e militari della capitaneria, che hanno dovuto interdire l'area. Momenti di tensioni che hanno raggiunto l'acme con la follia di un uomo che, per dimostrare la patogenicità di quelle acque, si è rotolato dentro e si è tuffato a mare, dove è stato raggiunto dai locatori dei pedalò, che proprio in quel tratto affittano i mezzi. Una soluzione, quella del sequestro, che si è resa necessaria per "garantire la sicurezza e l'igiene della pubblica incolumità limitatamente al tratto di arenile in questione" ha scritto il sindaco di Minturno nell'ordinanza che affianca l'ordine di interdizione della Polizia provinciale e della Capitaneria di porto. Secondo una prima ricostruzione gli operai di Acqualatina erano impegnati spurgare una condotta fognaria otturata nella zona prospiciente l'arenile. Una pressione fortissima che ha superato l'ostruzione e ha trovato una via d'uscita nel pozzetto di acque chiare del canale di scolo, finendo riversata sulla spiaggia, tra lo stupore dei bagnanti. Immediato è stato l'intervento della spa che ha esperito le necessarie mosse: prime tra tutte il tiraggio dell'acqua fuoriuscita. Ma è solo il primo step verso il libero riutilizzo dell'area. Infatti già nel primo pomeriggio di ieri al Comune veniva notificata dall'ufficio marittimo della Capitaneria la richiesta della bonifica della spiaggia, mentre i militari della Capitaneria hanno prelevato un campione dell'acqua fuoriuscita, consegnata in serata nelle mani di un responsabile ArpaLazio, per le necessarie analisi.

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