lunedì 3 agosto 2009

GAETA - La pausa estiva mette in ammollo il caso Avir

In Agosto tutto va in vacanza. Anche la politica abbandona i suoi palazzi per spostarsi sotto gli ombrelloni. Se Raimondi & C., invece di convocare un consiglio sull’AVIR, non condiviso neanche dalla sua strettissima maggioranza, avessero applicato questo principio sarebbe stato meglio per tutti. La maggioranza (che non c’è) avrebbe evitato che fosse evidente a tutti il suo stato di crisi. Inoltre, nell’attesa di una decisione veramente condivisa sul progetto AVIR, ogni singolo consigliere avrebbe potuto approfondire sul campo le varie problematiche del PUA, di cui nel frattempo si sono perse le tracce. Infatti è chiaro che proprio la latitanza sulla sentita questione del PUA è una delle cause, ance se non l’unica, di questa gravissima debacle della maggioranza raimondina. Dopo due anni di annunci, non riuscire neanche ad aprire la discussione sull’ AVIR, per mancanza di numero legale, è molto vicino al limite della sfiducia.
Tutti (moltissimi) dicono essere favorevoli alla riqualificazione dell’AVIR: è un merito che va riconosciuto a questa amministrazione. Si tratta solo concretizzare allargando la condivisione da una ristretta cerchia a un numero di consiglieri tale da neutralizzare i cosidetti franchi tiratori che sono in ogni maggioranza. Per allargare bisogna sedersi, discutere, convincere. Essere disposti ad apportare qualche modifica al progetto. Insomma per dirla in maniera poco elegante, raggiungere un compromesso. Includere non escludere.
“Qualche settimana fa le nostre parole e, udite, udite, in fondo anche quelle di Matarazzo, - commentano Vecchio e Laselva -ci sembravano una chiara apertura nei confronti della questione Avir. In risposta abbiamo avuto una netta ingiustificata chiusura alla nostra proposta di discutere alcuni dettagli del progetto. L’ABC della politica – vecchia o nuova che sia – dice che con una maggioranza risicata non si governa. Magari non si va a casa, ma non si possono portare avanti i progetti importanti. Si vivacchia. Anche le modalità della dichiarazione del Presidente Magliuzzi di voler entrare nel Gruppo Misto di Maggioranza, senza uno straccio di consultazione con chi come noi due l’ha costituito molti mesi fa – aggiungono ancora Laselva e Vecchio - aldilà di quanto dice il regolamento (la cui interpretazione è comunque dubbia), è la ulteriore prova che non vi è alcuna volontà di dialogo. Eppure questa della scelta del Gruppo Consiliare di appartenenza da parte del Presidente Magliuzzi – concludono i due – poteva essere una buona occasione per riannodare un rapporto utile alla maggioranza e alla città. Peccato.”
Adesso tutti al mare. Dell’Avir se ne riparlerà alla ripresa settembrina, magari dopo qualche riflessione agostana sotto gli ombrelloni per tentare di riallargare una maggioranza che nel frattempo si talmente ristretta da non esistere più.

Nessun commento:

Posta un commento