lunedì 20 luglio 2009

Pdl con le doglie ma il parto è lontano

Alessia Tomasini

Manovre piccole e grandi, riunioni che succedono a se stesse senza produrre alcun effetto. Vecchie alleanze che si rompono, nuove che si consolidano, riposizionamenti dell’ultimo istante. E, all’orizzonte, solo tentativi di restare a galla in attesa che il verbo venga diffuso alla massa. Ieri tra il sindaco di Latina, Vincenzo Zaccheo, il leader del Popolo della libertà e il segretario provinciale dell’Udc non si è tenuto alcun incontro. Gli impegni, equamente distribuiti tra i campioni del centrodestra pontino, hanno portato a rinviare tutto. L’unico vertice, se così si può definire, è quello che ha visto riuniti in una sola stanza consiglieri ed assessori comunali in quota al Popolo della libertà. Prevista, ma non pervenuta, la presenza di Fazzone. Un modo per cercare di serrare le file, per far sentire tutti protagonisti di una sola maggioranza compatta almeno sul programma elettorale del sindaco Zaccheo ancora in cerca di attuazione. Dichiarazioni a bassa voce, appelli che si ripetono sempre uguali e poi tutti a casa passando per una riunione di giunta dove le differenze e la distanza tra ex di Forza Italia ed Alleanza nazionale si misura sulla lunghezza d’onda di eventi e lavori pubblici. Per il resto tutto in ordine e niente a posto. Nel centrodestra pontino la legge che regola i rapporti è quella dei lunghi coltelli. La stretegia seguita da tutte le parti in ballo è semplice: si porta l’avversario a stringere la mano solo per fargli abbassare la guardia e colpire più forte. A meno che non sia accaduto qualcosa di incomprensibile nei rapporti a fil di nervi che legano Fazzone, Forte e Zaccheo non si preannunciano mesi facili per la maggioranza che governa il territorio. Che il matrimonio tra An e Forza Italia non sia riuscito si sa oggi ma si sapeva, almeno per quanto riguarda la provincia pontina, già ai nastri di partenza. I partiti che dovevano fondersi in un solo corpo con una sola anima sono rimasti ben distinti. Il bello è che la tempesta si scatena sempre quando nessuno se lo aspetta. Quando le cose sembrano andare per il meglio, ecco che il centro destra ritorna nel pantano delle discordie interne. Quel "male oscuro" che a tratti sembra essere stato debellato è torna ad infestare la coalizione manifestandosi a suon di rivendicazioni. Alla base di ogni piccola rivoluzione c’è sempre la richiesta di coerenza ed il rispetto di un accordo, quello che aveva consentito di uscire indenni dalle elezioni del 2007 prima e del giugno 2009 dopo, che è stato invece archiviato. Una rottura si è aperta e sanarla sarà compito dell’arte politica. Quella che si basa sul presupposto che tutto può cambiare nell’arco di una notte. Il potere d’acquisto della componente di Forza Italia nel Popolo della libertà, per mandato dei cittadini, è aumentato. Zaccheo non può più fare il gioco delle tre scimmiette nei confronti di alleati, bistrattati in una fase, ignorati in tutte le successive. Il sindaco si trova a fare i conti anche in casa con un’Alleanza nazionale senza una linea politica univoca, incapace di rappresentare una novità sul territorio e giocando sempre e costantemente di rimbalzo. Il tridente del Pdl ha le doglie da tempo, ma il parto è ancora lontaneo da essere concluso.

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