giovedì 23 luglio 2009

Cassa integrazione in deroga, a Frosinone più soldi che a noi

Teresa Faticoni
Cassa integrazione in deroga per 2.700 persone. La Regione Lazio ha adottato i primi provvedimenti di autorizzazione al pagamento degli ammortizzatori sociali per 86 imprese che ne avevano fatto richiesta. Tutto ciò è stato possibile grazie alla firma del 13 luglio di una convenzione con l’Inps. La cassa integrazione in deroga per la provincia di Latina è stata concessa a 10 società per un totale di 191 lavoratori con una spesa prevista 3 milioni e 320mila euro circa. Nell’analisi dei grafici stride il rapporto che c’è con la provincia di Frosinone, che ha ottenuto quasi nove milioni di euro da distribuire su 603 dipendenti di 30 diverse società. Perché? Frosinone ha più aziende, quindi la crisi attecchisce in maniera superiore. Oppure la Ciociaria ha un canale privilegiato aperto con la Regione Lazio. Di fatto per quanto riguarda il territorio pontino a usufruire del provvedimento saranno imprese operanti in vari settori produttivi, dal commercio al turismo, dalla sanità all’assistenza sociale.«I provvedimenti adottati – ha precisato l’assessore al lavoro della Regione Lazio Alessandra Tibaldi - consentiranno l’erogazione di assegni mensili di circa 800 euro. Così si permetterà l’accesso agli ammortizzatori sociali anche a dipendenti di imprese che non ne avrebbero diritto sulla base della legislazione ordinaria. Si tratta, per esempio, di lavoratori di aziende con meno di 15 addetti, di settori non coperti dalla cassa integrazione, apprendisti, lavoratori interinali ecc, che potranno così ottenere un sostegno al reddito che consenta loro di affrontare la crisi economica in corso». La spesa totale per tutto il territorio regionale ammonta a circa 48 milioni di euro per accordi già tutti sottoscritti nella scorsa primavera. E ora? «Vengono così quasi esauriti i primi 60 milioni di euro resi disponibili dal Ministero del Lavoro come prima tranche sulla base dell’Accordo con la Regione Lazio sugli ammortizzatori in deroga – precisa la Tibaldi -. Altre richieste di cassa integrazione in deroga potranno essere autorizzate a fronte del rispetto degli impegni assunti dal ministero e dalla messa disposizioni di fondi nazionali, cui si aggiungerà il cofinanziamento regionale di risorse comunitarie del Fondo Sociale Europeo». Di fatto dei nove milioni di euro in tre anni promessi dal governo Berlusconi nemmeno l’ombra dalle parti della Pisana. «Continueremo a batterci – ha concluso Tibaldi - perché ad ogni lavoratore e lavoratrice colpito dalla crisi sia riconosciuta una forma di reddito che li aiuti ad andare avanti. Il nostro impegno è quello di sostenere al tempo stesso il tessuto economico e sociale del nostro territorio così da permettere una rapida ripresa nell’ottica di un welfare rinnovato».

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