martedì 2 giugno 2009

Elezioni - Altobelli, un tecnico in provincia

Teresa Faticoni
Antonio Altobelli, detto Antonello, è nipote di uno degli uomini della bonifica dell’agro pontino. Da 43 anni vive a Sabaudia. È uomo pacato e consapevole. Si candida alla provincia nella lista Mpa – Riformismo e Libertà.
Perché un uomo come lei decide di buttarsi in politica?
«Io ero completamente insoddisfatto della situazione di Sabaudia. Da dieci anni a questa parte c’è stata una caduta verso il basso. Ho cominciato a parlare con i miei amici ragionando sulle condizioni della nostra città. Poi mi ha contattato Silvio D’Arco. Non sono tifoso di calcio, ma non mi piacciono quelle persone che guardando la partita si credono allenatori, per giudicare bisogna giocare».
Da qui l’impegno in prima persona. L’assessore provinciale alle attività produttive ha messo in campo una lista “sostanziosa”, chiusa già a marzo. Ma nella città del Parco non ci sono liste che concorrono al consiglio comunale. Perché il progetto voluto dallo stesso D’Arco in sinergia con l’Mpa di Fausto Faticoni ha un respiro più ampio, per il momento.
Altobelli ha una società di consulenza per industrie, ha poco lavoro qui in provincia?
«In effetti la mia attività si svolge soprattutto a Milano. Io ho intenzione di entrare in politica come tecnico, portando in provincia la mia competenza. Voglio offrire alla provincia un servizio per la parte tecnica: io credo che pubblico e privato vadano gestiti entrambe come aziende. Certo, il pubblico ha tempi ed esigenze diverse, ma sempre di azienda si deve trattare». Un’idea chiara di come i tecnici debbano affacciarsi alla politica: con obiettivi e strumenti che sono quelli di chi lavora puntando dritto al bersaglio. È ingegnere meccanico, con grande esperienza in materie di risparmio energetico. «Le logiche attuali a Sabaudia non sono condivisibili, ma la mia autonomia è un valore aggiunto per la mia candidatura».
Che senso ha, quindi, la sua candidatura?
«Se avrò consenso voglio tornare nella prossima consiliatura a Sabaudia e entrare con un gruppo, un movimento che sta nascendo che crei un legame saldo e diretto tra Comune e Provincia».
Un’idea, questa, che va avanti a prescindere dalle elezioni e dal risultato delle urne: il movimento apolitico che sta prendendo le mosse nasce dall’esigenza di cittadino prima che politico di tenersi aggiornati e informati su quello che succede nelle amministrazioni. Uno dei progetti è, infatti, la creazione di una bacheca che sia in piazza o tramite un giornalino, per rendicontare alla gente il programma operativo. Trasparenza su tutto, dunque, è il punto di partenza e di arrivo del movimento che si pone anche la priorità di cercare sponda nella prossima giunta comunale per la pubblicazione di budget e obiettivi.
Altobelli ha stilato anche un breve sunto del suo programma elettorale. Sì alla centrale biomasse per esempio è uno dei punti qualificanti.
«Non possiamo avere l’eolico, non possiamo sfruttare le maree: l’unico modo per avere energia elettrica nel nostro territorio è sfruttare fotovoltaico, biomasse e turbogas. Il discorso del nucleare non è più proponibile, perché in questo ambito abbiamo già dato».
Per quanto riguarda Sabaudia, che poi sarebbe il territorio di riferimento che Altobelli andrebbe a rappresentare in via Costa, la situazione dei rifiuti è critica.
«Eppure tutto parte da lì. Sabaudia non ha praticamente la raccolta differenziata dei rifiuti, siamo sotto l’11% con una drastica riduzione del budget. Ma senza rischiamo di perdere le Bandiere blu e le vele di Legambiente, con il rischio di perdere la più grande risorsa economica che è il turismo».
Un circolo vizioso dal quale come si può uscire?
«Vantaggi indotti, turismo, occupazione e decoro: tutto questo si può ottenere con un semplice sistema di differenziazione a scomparsa come già avviene in altre città del nord Italia, Genova per esempio. Si chiamano ecoisole e lasciano la città pulita e i cittadini soddisfatti».
E poi, piccoli esempi di vivere civile: nei posti di campagna dove i ragazzi aspettano nelle mattine buie d’inverno i mezzi che li portano negli istituti scolastici della provincia si può pensare di mettere dei lampioni a energia solare: con una spesa una tantum di 3mila euro si risolve una situazione critica e si evitano anche pericoli mortali.
Altobelli dall’8 giugno in consiglio provinciale. Quale sarà la sostanza del suo primo intervento?
«Chiederò la pubblicazione del budget annuo, del programma operativo almeno a tre mesi e dentro il programma anche l’elenco degli appalti in essere per un questione di legalità». Quando si dice avere idee chiare e obiettivi precisi.

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