lunedì 4 maggio 2009

POLITICA - Fazzone: «Caro Conte, ora facciamo i conti»

Alessia Tomasini
Resa dei conti in casa centrodestra. L’accordo con l’Udc è stato ratificato. Ma? A tenere banco è la necessità di chiarezza su una campagna elettorale che vede contro Cusani e il Pdl sorgere una lista civica capitanata dal duetto Ciarra-Conte con il volto di Umberto Macci. «Non esiste alcuna lista civica che abbia il diritto di utilizzare il simbolo ufficiale del Popolo della libertà - interviene Claudio Fazzone - quello che sta accadendo è una strumentalizzazione politica inaccettabile che presto vedrà messe in campo le giuste contromisure». Il riferimento è del tutto voluto e corre alla campagna contro che gli outsider del centrodestra stanno mettendo in atto da mesi contro il Pdl e Cusani. «Nessuno di quelli che saranno candidati con quella lista troveranno mai posto nel Pdl - continua Fazzone - e oggi sarò a Roma per discutere con il commissario regionale Piso se ci siano gli estremi per sospendere Conte». Quello che sostiene l’infervorato intervento del leader del Popolo della libertà non è il timore di una sconfitta ma l’imperativo della correttezza. «Conte non è mai stato escluso da noi. Abbiamo pile di fax nei quali avanza altri impegni - spiega Fazzone - per giustificare l’assenza dalle riunioni del partito. Il tutto quando mai gli è stato sottratto il supporto elettorale». In questi giorni cominciano a comparire i manifesti dell’altra area del Pdl. «A Fondi sono andato alla polizia per denunciare l’uso improprio del simbolo del Pdl che era stato messo in una sede elettorale della lista civica e che ora è stato tolto. Non consentiremo - spiega Fazzone - abusi di questo tipo. L’unico ad aver ricevuto l’investitura di candidato del Pdl a presidente della Provincia è Cusani». Quello che voleva essere un colpo di mano di Conte si potrebbe quindi risolvere con un intervento rapido e decisivo su una questione che ha poco di politica e molto di rivalsa. «Parlano tanto della politica del fare che vanno sbandierando ovunque. Vorrei sapere se i cittadini ricordano un solo intervento di Conte per questo territorio in 15 anni. Forse la risposta va cercata ricorrendo - conclude Fazzone - alla trasmissione “Chi lo ha visto”». Il resto è storia, quella di un accordo raggiunto con l’Udc sotto il segno della continuità. «E’ sul programma che si è chiusa l’alleanza che non mette in discussione il ruolo esercitato dall’Udc su e per questa provincia. Unendo le nostre forze sono certo saremo in grado di ottenere una vittoria - interviene il segretario provinciale del partito della Vela - schiacciante». Il nodo delle liste civiche a supporto del presidente uscente è stato archiviato. la bagarre degli ex di An è stata smentita dallo stesso Fabio Bianchi. «La lista Cusani è un elemento determinante per rendere più forte la compagine elettorale e di governo. Nessun veto da parte nostra - spiega l’ex presidente di An - ma massima collaborazione ad ogni livello». Nell’arco di 48 ore saranno chiuse anche i casus belli di Cisterna. «I localismi, le scelte dei Comuni non sempre sono rispondenti al quadro politico provinciale - conclude Cusani - ma è certo che sia Fazzone che Bianchi stanno lavorando a pieno ritmo con Forte per fare in modo che ai cittadini sia dato un segnale di unità anche amministrativa». Insomma, pace fatta e i litigi almeno in questa fase di campagna elettorale tornano a regnare sotto il tappeto dell’indifferenza. Il cerino acceso tornerà con probabilità a troneggiare dopo il risultato delle urne.

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