Teresa Faticoni
Nichi Vendola arriva con un po’ di ritardo e scende da un’auto blu. Una signora storce il naso, dimenticando – forse perché lui è un uomo aperto, socievole e alla mano – che è presidente della Regione Puglia. Appena sceso lo accoglie Laura Scalabrini, che gli offre un suo libro. Lei candidandosi sfilò agli avversari circa 13mila voti e in qualche modo contribuì alla sua elezione. Un lunghissimo abbraccio tra i due suggella il ricordo. Lui è quello che ti aspetti, passionale e politico. Un uomo che sa indignarsi, una persona spiritosa, un politico di razza. La pioggia non smette nemmeno un minuto e anche se tutti hanno in mano gli ombrelli quando parla di testamento biologico parte un applauso. In piazza Dante c’erano quelli della sinistra: Renato Malinconico, Federico D’Arcangeli da Priverno, i compagni di Fondi, Pino Merluzzi da Sonnino, Sesa Amici candidata alla presidenza della Provincia tanto per citarne alcuni. Vendola non si sottrae. Sul palco Tonino Mancino gli tiene l’ombrello mentre lui arringa la folla accalcata sotto qualsiasi possibile riparo e ha un sorriso che dice tutto. Alla fine spunta l’arcobaleno. Sarà un segnale.
lunedì 4 maggio 2009
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