Lidano Grassucci
Il bipartitismo? Non vale più. A destra spunta Macci, a sinistra Guidi. E tutto ritorna dove lo avevamo lasciato, a tanti partiti. Guidi esprime un dissenso comprensibile, è stato capogruppo del Pd non candidarlo presidente ha un senso. Ma chi è Macci? E’ il sindaco di Priverno, già ma allora può aspirare alla presidenza anche il sindaco di Roccamassima, di Minturno, di Lenola. Allora ci vorrebbero 33 candidati. Dice ma Umberto è portatore di una nuova politica. Ma è sindaco di Priverno per il centrodestra, con An, Forza Italia, l’Udc. Insomma si deve essere lavato con Perlana nel tratto che va da Ceriara a Piccarello. Nuovo con il sostegno di Conte e Ciarrapico che sono due parlamentari della Pdl. Sto nuovo è opinabile, dipende. Credo che esistano vecchi modi di fare politica, uno è quello levantino, andreottiano, quello di barare rispetto alla realtà che è proprio di proposte politiche alla Macci. Voti lui e ti ritrovi Ciarrapico, voti lui e ti ritrovi la melassa democristiano-falso fascista, ti ritrovi all’operetta.
Macci è un bravo ragazzo, ambizioso al punto giusto, ma è come Quisling nelle mani dei tedeschi. La sua è una proposta politica alla Vichy, si regge per le forze del nemico.
Vogliamo una provincia normale, o una provincia da operetta?
Ecco siamo all’operetta. Siamo a gente che ha campato coi soldi democristiani professandosi fascista. Gente da pancetta, da fagioli in umido.
Spero che Macci capisca che la sua partita contro Cusani è già persa, è persa generazionalmente perché il suo mentore è già vecchio, è antico, è inutile. Cusani ha 40 anni, Ciarrapico più di 70. Non c’è gara.
lunedì 4 maggio 2009
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