giovedì 2 aprile 2009

TERRACINA - Attentato incendiario al bar Shandy, arrestata 39enne

Francesco Avena
Attentato incendiario al bar Shandy in via Cavour, i carabinieri hanno arrestato dopo poche ore la responsabile. Si tratta di Santina Catone, una 39enne di Terracina già finita in manette all’incirca un anno fa per resistenza al pubblico ufficiale. Questa volta il reato che le viene contestato è quello di «danneggiamento per mezzo incendio». Alle 4 del mattino di giovedì, nella centralissima via Cavour, una traversa di via Roma, la donna getta all’interno del bar Shandy una bottiglia incendiaria. Facendola passare sotto la saracinesca del locale. Un metronotte transita per puro caso in quel momento. Scorge un movimento sospetto e vede fuggire un’auto a tutta velocità. Che poco più tardi sarà identificata come quella della donna arrestata dai carabinieri. Il vigile notturno non esita a lanciare l’allarme. Avvisa il 115 che nel bar potrebbe scatenarsi un rogo da un momento all’altro. In pochi minuti i vigili del fuoco sono già sul posto. Entrano nel locale di via Cavour e domano il principio d’incendio e la bottiglia incendiaria. Grazie al tempestivo intervento del metronotte e dei pompieri, i due soci che gestiscono il locale possono contare solo danni lievi. Nel frattempo i carabinieri, giunti in via Cavour per accertare le cause dell’attentato, avviano le ricerche. Che già ieri mattina si sono concluse con l’arresto per la 39enne Santina Catone. Anche lei lavora in un bar a Terracina. Nell’auto della donna i militari trovano alcuni elementi utili a confermare la sua colpevolezza. Interrogata dai carabinieri, la 39enne ha manifestato segni di escandescenza. Per questo si è aggiunta anche l’imputazione di oltraggio a pubblico ufficiale. A scatenare l’azione della donna motivi personali, forse proprio tra lei e il titolare del bar di via Cavour che, fortunatamente, non ha subito danni di rilievo. Tanto che già ieri l’attività commerciale è stata regolarmente aperta al pubblico. Rinchiusa momentaneamente in stato di arresto presso la caserma dei carabinieri in via Appia, il pm ha deciso per la traduzione immediata della donna nel carcere femminile di Regina Coeli a Roma senza passare attraverso il rito per direttissima in tribunale. Resterà in carcere sotto custodia cautelare a disposizione dell’autorità giudiziaria. Si è concluso con un arresto lampo dei carabinieri un attentato incendiario non riuscito.

5 commenti:

  1. mettere una donna in carcere x un reato cosi misero e assurdo,la giustizia nn esiste,c'è gente che uccide ed è fuori come se hanno fatto una passeggiata....mi sa che è più facile far vedere le piccole cose.....mahhhhhhhhh

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  2. rispondo all anonimo,se tutti bruciassimo macchine,bar,ecccccccccc.....sai questo mondo che sarebbe?e cmq ce gente che fatica x costruirsi un futuro e non se lo fa bruciare così solo xchè non aveva nulla da fare....

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  3. bisogna poi vedere se e' stata lei da quello che so' non e' stata mai interrogata anzi per i giornalisti sarebbe un bello scoop sapere la verita'

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  4. ve lo dico io!!!!oltre a quel bar ha bruciato un bel pò di auto (anche la mia!!!!)purtroppo non stà in carcere dopo tutti i danni che ha fatto...è facile prendersela con una macchina tanto non può reagire!!1!

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  5. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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