Antonio Picano
Sabaudia è un comune piccolo Solo 18.000 circa gli abitanti, di cui 11.000 mila e passa che potranno far valere il loro diritto al voto. Un puntino sulla carta geografica, anche se strategicamente ben posizionato e politicamente ed elettoralmente molto appetito. Lo si capisce dal livello di interesse che si sta catalizzando attorno la partita Lucci-Secci, l’accentuato dualismo accesosi tra l’attuale primo cittadino facente funzione e l’assessore alla Cultura Turismo e Spettacolo, l’uno di Alleanza Nazionale, l’altro di Forza Italia, per la candidatura a sindaco in quota Popolo della Libertà. Un interesse che valica i ristretti confini comunali e provinciali, investendo addirittura le altissime sfere del centrodestra regionale e nazionale. Sembra infatti che da Roma si stia facendo di tutto per non frammentare il partito unico, per consentirgli di marciare compatto verso le prossime elezioni amministrative. E, visto che i due pretendenti non riescono a mettersi d’accordo e che in sede pontina non si riesce a sciogliere la matassa, a studiare la situazione, per poi farsi carico della decisione definitiva, sarebbe in questi giorni il coordinatore regionale del Pdl, Vincenzo Piso, di provenienza Alleanza Nazionale. Mentre dai palazzi romani della politica continuano a partire imbeccate a favore ora dell’uno ora dell’altro candidato. In primis il soggetto unico berlusconiano vuol rendere, anche nelle piccole realtà, un’immagine di grande coesione, ma allo stesso tempo le correnti che ancora ne abitano gli interni non vogliono perdere la loro autorità. In sintesi, al di là della crisi attraversata, Sabaudia fa ancora politicamente gola. Indicativa in tal senso la presenza a Sabaudia di un pezzo da novanta del Popolo della Libertà, come il capogruppo al Senato Maurizio Gasparri, al consiglio comunale straordinario e a tutte le attività celebrative del 75° della Fondazione della città, svoltesi il 15 aprile scorso tra Piazza del Comune e la chiesa parrocchiale. Ma, anche se spesso la politica si fa leggere e decifrare dalla gestualità e dai segni dei suoi protagonisti, l’impressione che se ne ricava è che il film della sfida all’Ok Corrall tra Maurizio Lucci e Giovanni Secci non ha ancora scritto la parola fine. Intanto, ritenendo entrambe legittime le candidature di Lucci e Secci, un nuovo invito all’unità del centrodestra giunge dall’esponente della Dca sabaudiana, Antonio Ciriello, anche per deludere “i gufi” che sperano in una frammentazione. “Il pericolo reale - osserva - non è tanto la spaccatura del Pdl sabaudiano, ipotesi remota se non altro perché suicida, quanto piuttosto il ritardo nella scelta del candidato a Sindaco che sta concentrando tutte le attenzioni e le energie delle forze politiche, a discapito del dibattito interno sulle questioni che inevitabilmente devono essere affrontate prima della campagna elettorale”. Per la Dca, pertanto, ritenendo le attuali contrapposizioni facilmente superabili, l’uno o l’altro pari sono e sosterrà qualsiasi decisione in tal senso. L’importante è che il Pdl “scenda in campo coeso e sia in grado di provvedere ad un serio rilancio della città, mettendo in primo piano i programmi e gli uomini per realizzarli”.
domenica 19 aprile 2009
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento