Alessia Tomasini
Che l’Udc avrebbe appoggiato la candidatura del presidente Armando Cusani alle elezioni di giugno era cosa nota. Meno preventivato che la strategia messa in atto dal segretario provinciale Michele Forte avrebbe suscitato le ire, per quanto sotto tono, dei compagni di viaggio del Popolo della libertà. Potrebbe essere questo l’unico elemento di novità in una campagna elettorale abbastanza scontata. L’Udc sta definendo le liste elettorali. Per Latina si vedrà il ritorno in campo, con probabilità nel collegio numero due di Patrizia Fanti, attuale assessore all’ambiente del Comune di Latina. Il tanto decantato vento di novità di nomi e poltrone sembra essere stato accantonato da più parti. Per fare la differenza si devono mettere in gioco politici che abbiano consenso e voti da ricapitalizzare in quella che si prepara ad essere la nuova maggioranza della Provincia di Latina. La logica seguita da Forte non nasconde di voler arrivare a conquistare almeno qualche poltrona blindata in giunta. Un atteggiamento che ha indispettito gli esponenti del Pdl già alle prese con tante aspirazioni e poco spazio da dividere anche con la lista Cusani e quella che vede uniti i Socialisti di Silvio D’Arco agli esponenti del Movimento per le autonomie. «Il Pdl non deve escludere l’ipotesi di alleanza con l’Udc ma non può consentire che alla base dell’intesa ci sia - interviene il consigliere regionale del Pdl, Romolo Del Balzo - la richiesta di poltrone o l’ambizione a porre condizioni, nei confronti di alleanze con le liste civiche». In questa campagna elettorale la bandiera sotto cui sia il presidente Cusani che il leader del Pdl, Claudio Fazzone, stanno viaggiando è quella dell’aggregazione. «Si tratta di una regola elementare - continua Del Balzo - che dovrebbe essere ben nota anche agli uomini dell’Udc. Rinunciare alle divisioni in nome degli interessi, costruire alleanze in funzione del bene comune: questo è il nostro credo, riconosciuto ed apprezzato dalla maggioranza dei cittadini italiani, ed è l’unica imprescindibile condizione che poniamo ai nostri interlocutori». Dalla Regione arriva una bacchettata all’indirizzo di Michele Forte mentre sembra essere ormai certa la marcia indietro di Aldo Forte, oggi capogruppo dell’Udc nel consiglio guidato da Marrazzo, alle europee di giugno. La scelta di calare due uomini sullo stesso territorio potrebbe non essere vincente. Per Bruxelles potrebbe restare in gioco solo Clemente Carta mentre in terra Latina alla nascita del grande centro si sta sostituendo la nascita di un grande caos pre elettorale in quello che doveva essere il centrodestra compatto.
giovedì 23 aprile 2009
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