sabato 18 aprile 2009

La sfida a sinistra dei Memmisti

Alessia Tomasini
Inizia sotto il segno delle tradizioni la presentazione della lista civica “Provincia futura”. All’ingresso della sala del terzo piano della Provincia c’è un grande cesto di vimini che contiene dei panini al prosciutto...ovviamente di Bassiano. Nessuno, neanche i meno informati, a questo punto poteva avere dubbi. L’evento che ha visto circa un centinaio di persone salire le scale della prefettura alle undici di un sabato mattina erano lì per applaudire alla scelta di Domenico Guidi di candidarsi alla presidenza della Provincia. A sostegno dell’attiuale capogruppo del Pd in consiglio provinciale ci sono altri due partiti i cui simboli campeggiano sul manifesto della battaglia elettorale: Rifondazione comunista e Partito socialista a cui si aggiungono i Comunisti italiani e i circoli dell’Italia dei Valori. «Vi avverto - spiega Guidi sorridendo - che i panini che avete visto saranno l’unico elemento enogastronomico che contraddistinguerà questa campagna elettorale. Non faremo cene, non useremo vecchi strumenti di propaganda che i cittadini hanno archiviato da tempo sostituendoli con momenti di incontro e di confronto». Intorno al tavolo sfilano tra gli altri i volti di Floriana Giancotti, Mauro Anzalone, Alberto De Monaco, Luigi Bonadonna, Renato Campoli del Pd, Bilotta, Alessandra Venditti, Fabio D’Achille, Domenico D’Alessio e Lidano Lucidi. Guidi prende la parola e il silenzio è totale nonostante la sala sia stracolma. Alle sue spalle spunta il sindaco di Bassiano, Vincenzo Avvisati a segno del fatto che i dissapori e i contrasti di cui si era parlato in queste settimane potrebbero essere stati risolti del tutto. «Questa non è un’avventura ma una risposta ad un territorio che chiede di rigenerarsi - spiega Guidi - e che potrà farlo solo puntando sulla moralità, sulla legalità e su una giusta programmazione dei servizi come l’acqua e i rifiuti». L’intervento è rapido. L’atmosfera è serena. Non ci sono attacchi nei confronti dei vecchi compagni di viaggio o verso l’antagonista di cinque anni di amministrazione: il presidente uscente Armando Cusani. Guidi tira dritto. Ha scelto la bandiera della continuità e della coerenza portando avanti quella che solo un mese fa poteva essere una semplice provocazione. «Il lavoro che abbiamo non è semplice ma articolato. I gap da colmare sono tanti, si va dalla rappresentanza politica sbilanciata a sud del territorio passando per la responsabilizzazione di tutti gli amministratori che - spiega - per essere in grado di contestare scelte che considerano errate devono studiare, informarsi, conoscere le leggi». Il programma che ha presentato si concentra su cinque grandi cavalli di battaglia: la razionalizzazione urbanistica, i rifiuti, la necessità di ridare ai Comuni la gestione delle risorse idriche, la scuola e la formazione, gli investimenti. «Una Provincia che non spende è un paradosso in sè. Questo Ente ha 162 milioni di euro di residui non spesi - continua Guidi - per realizzare opere pubbliche a dimostrazione dell’assenza di progetti cantierabili a cui si è preferito sostituire i porti, le terme, i ponti sui laghi». La campagna elettorale entra nel vivo. Domenico Guidi ha già dimostrato di possedere il fattore X. Certo è che darà del filo da torcere agli ex compagni del centrosinistra.

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