sabato 18 aprile 2009

LA FORMICA ATOMICA - Sesa, gli Amici e l’esorcismo della sinistra in versione democratica

Alessia Tomasini
Il centrosinistra deve uscire dal torpore. Il Partito democratico deve scrollarsi da quella mania autolesionista che lo ha infilato in un vortice autodistruttivo. La candidatura di Domenico Guidi a presidente della Provincia con una lista civica è l’unica vera novità che spunta nella foresta nera del centrosinistra pontino. La sua prima uscita pubblica, in questo ruolo, lo ha visto effettuare un intervento chiaro, sintetico, preciso. Un linguaggio semplice e diretto ha fatto da cornice a quella sfrontata alterigia di chi ha militato per cinque anni in consiglio provinciale incarnando l’unica vera opposizione al governo Cusani. Domani il Pd calerà l’asso Sesa. Sarà il deputato a dover traghettare il centrosinistra sino a giugno in una campagna elettorale che avrà quale unico scopo quello di perdere ma con la testa alta. Il punto è. Ci riuscirà il Pd a mettere nero su bianco idee e progetti alternativi e credibili? Riuscirà la Amici a fare presa su quei cittadini che non ha mai incontrato se non in qualche sporadico convegno? Riuscirà il Pd a convincere che quella di Sesa non è stata una scelta obbligata ma valutata, pesata e considerata l’unica e la migliore possibile? Sesa dalla sua non ha molte armi da utilizzare in questa battaglia elettorale. Non può contare sul fattore novità, nè tantomeno su quella della simpatia. Da chi è per la terza volta seduto in parlamento i cittadini si aspettano risposte, verifiche dell’operato che siano tangibili e non solo introdotti da un laconico “abbiamo intenzione di fare”. A questo quadro certo non entusiasmante si aggiungono i nodi irrisolti del Partito democratico che nel volto di Sesa ha deciso di specchiarsi. Primo: un partito senza leader manca di legittimazione, anche per il semplice fatto che nessuno ha ancora capito nel centrosinistra chi comanda visto che ogni decisione viene presa da comitati che si affidano a sottocomitati dei sotto comitati. Secondo: cosa è oggi il Pd? Stando alle ultime notizie tutti sappiamo solo quello che avrebbe voluto essere, cioè un partito innovativo, riformista e moderato. Con le aspirazioni i voti non si prendono, con la demonizzazione dell’avversario (e questo lo dimostra la storia) neanche. A Sesa quindi l’ardua sentenza e molta... fortuna.

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