mercoledì 1 aprile 2009

Formia: Nervosi da Seconda Repubblica

Simona Gionta
All’indomani del consiglio comunale ‘flop’ in cui i banchi della maggioranza erano
totalmente vuoti è interessante vedere come le varie forze politiche,
il Pdl in primis, tentano di spiegare e motivare il boicottaggio della
seduta con il bilancio di previsione all’ordine del giorno. Subito dopo
il saluto del presidente del consiglio, il sindaco Michele Forte e i
membri del Pdl si sono precipitati a chiarire come l’assenza della
maggioranza non fosse dovuta ad una frattura interna o a un’
inclinazione dei rapporti tra consiglieri e primo cittadino ma per dei
disaccordi e una volontà di maggiore attenzione sulla gestione del
denaro pubblico. Chiarisce ulteriormente e personalmente la posizione
il capogruppo del Pdl Orsini: «Il rinvio della seduta consiliare per l’
approvazione del bilancio di previsione 2009, non rappresenta una
rottura all’interno della maggioranza, ma un semplice rinvio per
visionare la documentazione tecnica allegata, precisando, altresì, che
sono condivise le linee programmatiche contenute in esso. Esiste piena
sintonia con il Sindaco e totale fiducia nel suo operato». E ancora:
«Il PdL è però impegnato a una gestione più attenta del denaro
pubblico. Oggi ancor di più, vista la grave congiuntura economica
internazionale e in considerazione del fatto che il Comune di Formia ha
sforato, per la seconda volta in tre anni, il patto di stabilità a
causa della dissennata gestione economica-finanziaria della precedente
consiliatura Bartolomeo». Ciò che si chiedono un po’ tutti è se questo
sia un buon motivo per arrivare addirittura a non presentarsi in
consiglio. Erano dei disaccordi e delle note che non potevano essere
discusse in assise? Queste considerazioni lasciano il dubbio che non ci
sia sotto qualcos’altro. Ad alimentare queste incertezze ci sono la
commissione bilancio o le riunioni di discussione in cui il Pdl ha
dimostrato di condividere il piano economico stilato. Lo stesso Stefano
Paone dopo il rinvio aveva affermato: «Nelle commissioni a cui ho
partecipato e nella riunione di ieri sera dove si fornivano maggiori
spiegazioni sul bilancio tutti erano concordi. Addirittura avevamo noi
proposto un rinvio per soffermaci di più ma tutti hanno detto che non c’
erano problemi». Orsini e il Pdl rispondono così alla delusione
dichiarata dal consigliere d’opposizione: «l PdL non accetta lezioni di
moralità da nessuno. Tanto meno da chi, come il consigliere Paone, che
dopo le adulazioni del consigliere Bartolomeo dopo le elezioni, è stato
protagonista, contro lo stesso, di disgustose sceneggiate sui costi
della campagna elettorale tradendo a più riprese le sue idee e gli
schieramenti che lo hanno visto impegnato per mera convenienza». Questa
la contro risposta di Stefano Paone: “E’ impazzito. Io non ho detto
sulla su Orsini ma sull’intero schieramento. Cominciasse lui a dire
perché prima delle elezioni era a cena con Bartolomeo e perché alla
fine non è più passato tra le sue file. Non faccio lezioni di moralità,
era solo una presa d’atto di una manifestazione di irresponsabilità che
poteva essere comunicata prima senza portarci in consiglio». E’
evidente come gli eventi consiliari scatenino sempre dei meccanismi
politici e dei dibattiti che fanno venire a galla aspetti rimasti
sepolti. La tensione e il nervosismo delle risposte sembrano però
molto, forse troppo, alti.

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