domenica 15 marzo 2009

Vidotto, Hitler fricchettone e il piacere di spegnere la Tv

Sergio Corsetti


Quel fricchettone di Hitler. L’affermazione perentoria è di Vittorio Vidotto, professore di storia contemporanea all’università di Roma la Sapienza. Lo spunto viene nel corso della lectio magistralis all’auditorium di Roma per ”Il volto del potere”. Una buona occasione per riflettere. Una buona occasione per spegnere la televisione. Vidotto è affascinante nel suo narrare. Ripercorre le tappe principali che portano al potere Adolf Hitler e trasformano la Germania in uno stato totalitario. Si parla dell’avvento e delle atrocità del nazismo. Il professore usa le immagini di film, le collega al suo narrare così come le immagini fotografiche, le parate storiche tratte da filmati dell’epoca e discorsi del fuhrer sottotitolati. Vidotto definisce il fuhrer “fricchettone, mitomane e agitatore. Rivoluzionario della parola. Un giovane che a Vienna si è imbevuto di un antisemitismo sfrenato. Nel suo libro Meihn Kamp (La mia lotta) indica il programma”. Vidotto fa notare ed evidenzia i “due grandi occhi azzurri come il cielo che folgorano gli interlocutori”. Lo storico non ritiene esente da colpa il popolo tedesco. Collega e distingue il piacere fisico, l’orgasmo, dell’uomo a piacere collettivo che può derivare dalla partecipazione a un evento di massa; piacere che può protrarsi per ore. “I tedeschi sapevano – incalza Vidotto -. Grazie alla radio erano a conoscenza dei campi di concentramento (Bbc 1942). Addirittura erano venuti a sapere delle eccidio di Katyn addebitato ai russi ma molti non ci credevano. Pensavano che, come al solito, erano stati i nazisti”. “I tedeschi sono stati come i topi del pifferaio magico di Haydin”. Si evidenziano i rastrellamenti contro i comunisti. Sempre dalle scene di un film si vede l’arresto di un comunista tedesco, si coglie la disperazione dell’anziana madre e della giovane moglie che viene rincuorata: “Non dare retta alla propaganda straniera. Quando tornerà tuo marito non lo riconoscerai per quanto sarà cambiato. Lì il cibo è buono, l’aria pulita e si fa molto sport”. La ripresa dell’istituto Luce coglie le ultime ore di Hitler nel bunker; si evidenziano le scene del fuoco purificatore per espiare le colpe collettive dei tedeschi: “la voce di Hitler diventa sovrumana. Per la colpa collettiva i tedeschi vengono puniti e la Germania torna all’anno zero”. Profetica risuona la frase “Laddove si brucia un libro si bruceranno anche gli uomini”. La lectio è terminata. Emerge un Hitler flagello dell’umanità. Il fuhrer che rivolto agli ebrei dice “balla la tua danza da negro fino in fondo”. Sieg Heil. Saluta la vittoria …della democrazia

Nessun commento:

Posta un commento