martedì 31 marzo 2009

TV - Ridateci Vittorio e l’idea che il mondo è migliore

Maria Corsetti
Uffa, e mo' che faccio il lunedì sera? Mi hanno eliminato Vittorio dal Grande Fratello e per me non c'è più ragione di desiderare il ritorno a casa per brandire il telecomando.
Vittorio rappresentava - in realtà ci riesce egregiamente anche fuori la casa - la speranza per tutti, l'idea che il mondo è più buono di come lo si dipinge.
Perché se uno come Vittorio arriva vivo a 40 anni, riesce a sostenersi e - cosa incredibile - a convincersi di quello che fa, ragazzi fatevi avanti che qui non si butta via niente.
Beninteso: a me Vittorio sta simpaticissimo, la sua leggerezza riesce a far mettere in dubbio ogni certezza dell'uomo moderno. Ci fa sentire a tutti come l'unico automobilista contromano sull'autostrada. Non sono i Vittorio che viaggiano in senso opposto sulla nostra stessa carreggiata: siamo noi che stiamo sbagliando.
Ma veniamo a Gerry, accusato da tutti di aver strumentalizzato la propria disabilità. E allora? Cristina si è fatta una sesta di silicone per entrare al Grande Fratello. A qualcuno verrebbe in mente di dire: stai strumentalizzando le tue bellissime gambe, le metti sempre in mostra. Ma la disabilità è brutta, chi se la porta deve essere correct.
Uno che è cieco che deve fare? Finta di vederci?
In qual caso si direbbe che lui nega il suo problema e quindi va aiutato ad accettarlo.
Per cortesia, levate dai salotti (televisivi e non) tutti gli opinionisti simil-psico-sociologi e metteteci Vittorio.

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