martedì 31 marzo 2009

CULTURA - Sentieri d’ascolto, In scena al D’Annunzio “Animenere”

Luisa Guarino
Secondo Franco Cordelli, che ieri mattina ha aperto la XIII edizione di Sentieri d’ascolto al Teatro Cafaro di Latina con un incontro rivolto soprattutto agli studenti delle superiori, la ricerca e l’avanguardia hanno salvato in qualche modo il teatro, permettendogli di passare da quello di ‘mestiere’ realizzato fino agli anni ’60, a quello ‘d’arte’. “Quando avevo la vostra età - dice rivolgendosi agli studenti in platea - andavo a teatro e mi annoiavo. Poi un giorno nel ’63 ho visto “La vita di Galileo”, di Bertolt Brecht di Giorgio Strehler. E qualche anno dopo in una cantina romana in Via Belli che si chiamava Beat ’72 ho assistito a una rappresentazione dell’Amleto diretta da Giuliano Vasilicò. In quelle opere gli attori non recitavano recitando, declamando, amplificando, come era stato fatto fino allora e per almeno quattro secoli. Con rappresentazioni brevi, in cui si parlava pochissimo o per niente e in cui veniva dato spazio al corpo, alla gestualità e alla musica la scena finalmente cambiava”. Cominciava così un processo di svecchiamento, con il teatro immagine, sperimentale, che, abbandonando “mestiere, tecnica e artigianato”, ha permesso di apprezzare il teatro come arte.
In realtà Cordelli, noto e accreditato critico teatrale e scrittore, aveva esordito dicendo di non amare particolarmente il teatro e di preferirgli il cinema. Ma da questo a giudicare positivamente e in toto il teatro sperimentale come se quello tradizionale fosse solo ripetitivo e privo di stimolo ce ne passa. Così, ben venga l’apertura agli studenti per formare il nuovo pubblico, intento primario della rassegna che si svolgerà da oggi a sabato a Latina con il titolo “La scena obliqua”, ma non sono convinta che l’approccio, seppure mediato e preparato, con la drammaturgia contemporanea, di ricerca e d’avanguardia, possa essere la strada giusta per avvicinare i ragazzi al teatro, farglielo conoscere e amare. I cosiddetti classici non sono certo da buttare (anche perché a scuola bene o male si studiano e si leggono: ben venga dunque la loro visione su un palcoscenico, in una veste un po’ diversa e più coinvolgente). In quanto alla noia, sempre più spesso il teatro d’impianto tradizionale si avvale di apporti multimediali, ha belle scene, bei costumi (quando la produzione lo permette) e buona musica. In quanto al teatro di sperimentazione, quanti mostri esso ha generato e continua a generare?
Ma poiché in ogni campo non si può fare di tutt’erba un fascio ben venga questa rassegna, che sicuramente ci stimola e ci incuriosisce, e speriamo che ci emozioni.
Si comincia stasera al Teatro D’Annunzio con inizio alle 21 e ingresso di 7 euro (la carta per i quattro spettacoli costa 12 euro): in scena “Animenere”, una commedia black-noir messa in scena dalla Compagnia Katzenmacher, con l’elaborazione e regia di Alfonso Santagata: il testo è liberamente tratto da “Di questa vita menzogna” di Giuseppe Montesano. Ne saranno interpreti Alfonso Santagata, Antonio Alveario, Donatella Furino, Rossana Gay, Johnny Lodi, Daria Panettieri, Massimiliano Poli. Assistente alla regia Barbara Weigel, direzione tecnica Tommaso Checcucci, tecnico di palcoscenico Francesco Margarolo, amministrazione Rita Campinoti, organizzazione Franco Coda.
“Le Anime Nere - scrive Santagata nelle note di regia - si possono incontrare, ma subito spariscono. Sono come delle apparizioni, insicure, si nascondono, fino al giorno del loro ‘debutto’ che può essere in un ufficio o in televisione, in un grande palazzo di governo, in un basso napoletano. Riempiono, svuotano, distruggono, costruiscono, si moltiplicano...”. Un’altra interessante iniziativa caratterizzerà, ogni pomeriggio, da oggi a sabato, “Sentieri d’ascolto”. Con ingresso libero, dalle 17 alle 20 nella sala conferenze del Palacultura saranno proiettati video di spettacoli cardine della storia del teatro di sperimentazione italiano, da Carmelo Bene a Leo de Berardinis, a Giorgio Barberio Corsetti, ai Magazzini Criminali, alla Societas Raffaello Sanzio, come ha anticipato nel corso dell’incontro di ieri Giancarlo Mancini. Tra lui e Cordelli, a presentare e coordinare l’incontro, il presidente Atcl, Alessandro Berdini.

Nessun commento:

Posta un commento