lunedì 23 marzo 2009

TERRACINA - Tutti gli obiettivi mancati dell'amministrazione Nardi

Francesco Avena
Portualità, cittadella dello sport, mobilità per il centro storico alto. Sono alcuni tra i progetti più ambiziosi che l’amministrazione del sindaco Stefano Nardi ha pubblicamente affermato di voler realizzare. Ognuna di queste tre grandi opere inciderebbe fortemente sulla qualità di Terracina. Garantirebbe un sostegno necessario alla marineria con un ampliamento e una generale riqualificazione del porto. La cittadella dello sport rappresenterebbe invece un’opportunità che alla città si presenta da troppo tempo ma che è rimasta un sogno quasi irrealizzabile. Il doppio ascensore mobile in grado di collegare la parte bassa con il centro storico alto sarebbe il fiore all’occhiello di un nuovo modo di intendere la mobilità e la promozione turistica terracinese. Tre progetti, nessuna realtà. Il porto resta ancora oggi strutturalmente insufficiente a garantire un investimento profondo nel settore nautico. Tutta l’area portuale, che avrebbe dovuto subire una riqualificazione non solo di arredo urbano con nuova pavimentazione e panchine, come sta accadendo in questi giorni, ma l’escavo del canale e la possibilità di offrire nuovi servizi nel campo dei collegamenti con le isole pontine, resta paralizzato da una conformazione che ne limita le capacità. Lo sviluppo cantieristico, più volte apparso come l’ancora di salvezza della marineria locale, è ormai un’ipotesi tramontata, con l’edificio dell’ex Sep abbandonato al degrado. Voltiamo pagina, dal porto alla cittadella dello sport. Esiste un progetto in cui allo stadio Mario Colavolpe si affianca una piscina coperta e una scoperta. Campi da calcio, rettangoli di gioco per calcio a cinque e tennis. Una tensostruttura, una pista per l’atletica, un edificio adibito a biglietteria, uffici, sala congressi. Allo stato attuale dei fatti, la cittadella dello sport consiste nello stadio Colavolpe, nel campo minore Colavolpe B, in una buca scavata a pochi metri dallo stadio e che dovrebbe essere la piscina. Come nel caso del porto di cui si attende ancora la presentazione di un progetto, la cittadella dello sport resta nell’immaginario del cittadino terracinese inchiostro su carta. Ben realizzato certo, ma pur sempre un progetto. Servirebbero soldi che però non ci sono. Per il doppio ascensore che collegherebbe in prossimità di via Posterula la parte bassa e il centro storico alto di Terracina, si conosce il progetto, si sa che potrebbe essere finanziato in gran parte dalla Regione Lazio, e che i lavori si sarebbero conclusi tra poche settimane. Se mai fossero iniziati, come previsto, nell’aprile del 2008. L’abbattimento della rampa Braschi, destinata a verde pubblico sul piano paesaggistico del Comune e su cui non è possibile incidere, resterà al suo posto ancora per tanto tempo. Quanto basta perché anche questo progetto, annunciato dall’amministrazione come «rivoluzionario», diventi come il porto e la cittadella dello sport un altro sogno da rinchiudere nel cassetto.

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