lunedì 16 marzo 2009

TERRACINA - Masci go home

Francesco Avena
Consiglio sospeso, riunione di maggioranza e sofferta decisione di destituire il vicesindaco Giuliano Masci. È la cronaca di un’intensa giornata politica in cui il sindaco Stefano Nardi non ha trovato altro modo, per salvare il salvabile e mantenere in piedi una maggioranza sempre più vicina al crollo, che mettere fuori causa il suo numero due. Consiglio comunale difficile da digerire per una maggioranza che ha dovuto ammettere la sua incapacità a procedere, poi una convulsa riunione tra i partiti della coalizione. L’ultima decisione è stata quella di mandare a casa Masci, pur mantenendo in maggioranza i repubblicani cui spetterebbero, nel rimpasto di giunta previsto dagli accordi, due assessorati e il ruolo di vicesindaco. In fin dei conti a pagare di più è proprio il vicesindaco con delega alle finanze Giuliano Masci. La decisione del sindaco Nardi di privarsi del suo vice, dopo averlo difeso fino all’ultimo mettendosi contro il partito di Forza Italia e anche esponenti del suo schieramento, An, è stata una via obbligata. Masci era diventato il bersaglio delle critiche. Lui stesso si era definito un «capro espiatorio» vedendosi addossate responsabilità di una cattiva gestione della cosa pubblica. Posizione inasprita dall’inchiesta giudiziaria seguita al suicidio del segretario generale Marino Martino. È arrivata una svolta. Nardi si è piegato alle richieste dei più, destituendo Giuliano Masci e rimodellando la giunta. Quanto possa servire questa importante decisione a restituire equilibri e serenità alla maggioranza, solo le prossime settimane possono testimoniarlo. Prima della destituzione Masci, un consiglio comunale cui l’ex assessore al bilancio non aveva partecipato. «Non siamo in grado oggi di proseguire con il consiglio comunale talmente ampia è l’intensità della crisi politica». Con queste parole il consigliere Valerio Golfieri, a nome di tutta la maggioranza, ha proposto di mettere ai voti la sospensione dell’assise pubblica. Impossibile garantire alla maggioranza quella compattezza che tante volte ha fatto, anche di argomenti importanti, una semplice questione di alzata di mano. Meglio rinviare l’assemblea e aggiornarsi a data da concordare. Fischi in aula, pubblico in rivolta, cartelli inneggianti alla caduta del governo cittadino. Prima della sospensione dei lavori la commemorazione del segretario generale Marino Martino, ricordato con un toccante minuto di silenzio osservato dai consiglieri comunali e dal pubblico presente in aula. Dopo il doveroso ricordo in onore «di un uomo mite», come il sindaco Stefano Nardi ha definito Martino, l’aspetto politico dell’assise cittadina. La maggioranza ha avuto i demeriti di non aver saputo fronteggiare l’ennesima crisi interna e di aver dovuto rimandare un consiglio comunale. Mozioni, interrogazioni, richiesta di scioglimento della Terracina Ambiente saranno discussi in un secondo momento. Dura la replica della minoranza all’atteggiamento di chi governa. «Evitate il confronto – ha accusato il capogruppo del Pd Antonio Bernardi - su temi di cui sno state presentate interrogazioni anche da un anno. La crisi politica sta paralizzando la vita amministrativa della città. Dal 2009 ci sono stati solo due consigli comunali in tre mesi e mezzo. Il Pd pensa che la maggioranza non è in grado di dare risposte neppure a sé stessa». Con la destituzione di Masci, la maggioranza sarà veramente in grado di reagire?

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