martedì 24 marzo 2009

APRILIA - «AAA vendesi casa» solo per perditempo

Carmen Porcelli
Le trattative immobiliari nel territorio di Aprilia diminuiscono del quaranta per cento rispetto allo scorso anno. Una situazione molto pesante portata alla luce dalla Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali. «I prezzi sono calati di un 10%, specialmente sul nuovo - tiene a precisare Pasquale Falanga, agente e vicepresidente provinciale Fiaip - ma ancora non basta: la diminuzione delle vendite in agenzia hanno le dimensioni di un crollo verticale». Naturalmente non serve essere geni della finanza o dei mercati immobiliari per rendersi conto che continuare a costruire case fa aumentare l’offerta e conseguentemente abbassare i prezzi. E allora la crisi internazionale? Va bene, ma si costruisce e non si creano servizi, né scuole, né strutture: quali alternative per chi viene a vivere ad Aprilia? Se Aprilia diventa comoda perché è ben collegata con la Capitale, il giudizio sulle infrastrutture è negativo. «La Pontina è disastrata e i treni scoppiano di gente. È vero che acquistare l'abitazione a prezzo vantaggioso rispetto a Roma fa superare le difficoltà del pendolarismo - continua Falanga - ma le infrastrutture sono in situazioni disastrose, al limite del collasso». I cantieri aperti e le opere di urbanizzazione che tardano, ulteriore spina nel fianco dei nuovi centri residenziali apriliani. «Il Comune ha pochi fondi per le opere, e molti cantieri sono in difficoltà, paradossalmente i più vicini alla conclusione dei lavori: sono quelli che hanno bisogno di una liquidità immediata per chiudere. E soldi in giro non ce ne sono». La crisi economica ed occupazionale unita alle difficoltà ad ottenere mutui, hanno prodotto lo sgonfiarsi di un mercato i cui prezzi, sino a due anni fa, avevano raggiunto quotazioni astronomiche secondo Elio Palombo, delegato Fiaip alla cultura. Oggi la forbice del prezzo al metro quadro ad Aprilia si è molto ridotta. «Si va dai 1800 ai 2550 ai metri quadrati, mentre per un affitto di un bilocale semicentrale in buono stato oscilla dai 600 ai 750». Diminuzioni? Oltre il 10% nei prezzi, molto di più nelle trattative condotte a buon fine. L’unica nota positiva, per gli occupati nel settore, è una scrematura degli operatori. In tempi di crisi, si sa, chi non regge viene espluso dal mercato.
Compresi gli incompetenti.

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