martedì 3 febbraio 2009

Haupt Pharma, ora è vero


Teresa Faticoni

Su youtube qualcuno ha caricato un video, registrato con un telefono cellulare, in cui si vede una gru che con un po’ di fatica piazza sulla torre più alta dello stabilimento oramai ex Pfizer, quella del serbatoio, il marchio Haupt. Il filmato, della durata di 4 minuti circa (http://it.youtube.com/watch?v=AbI3pYZUzL0) è stato inserito dall’utente MiniNanoferoce, che in tre righe racconta l’amarezza dei lavoratori. Si tratta di una tabella bianca con la scritta rossa che ha sostituito l’ovale blu della Pfizer che per oltre 50 anni aveva accolto chi entrava a Latina dai monti Lepini. Un marchio che era parte sostanziale della storia industriale di questo territorio: welcome to Latina, il secondo polo farmaceutico in Italia dopo quello di Milano, e l’occhio andava inevitabilmente al bianco e blu della fabbrica di medicine. Quella famosa per il Viagra, la pillola dell’amore che ha rivoluzionato la sessualità nel mondo. Un’amarezza diffusa, mista all’incertezza sul futuro e allo scetticismo rispetto agli accordi. Che, in realtà, non esistono. Perché in fase di passaggio da una società a un’altra l’Ugl, il sindacato più rappresentativo all’interno dello stabilimento di Borgo San Michele, si deve essere fidata troppo della multinazionale americana, che aveva garantito di muoversi secondo il principio della responsabilità sociale. E in effetti lo ha fatto: tra una società cinese e quella di Berlino, la scelta è caduta su Haupt per via delle maggiori garanzie fornite. Da qui a entrare negli accordi commerciali tra due società private, poi, ne passa. La Pfizer ha infatti garantito alla società contoterzista commesse per i prossimi 18 mesi. Poi? Haupt ha avviato ricerche di mercato per portare nuove produzioni in terra pontina – si parla di analisi cliniche e servizi correlati al settore farmaceutico – ma per farlo occorrono almeno tre anni. Il che significa che per un anno c’è incertezza. Su questo lo sciopero di venerdì scorso organizzato dalla sola Ugl e la richiesta di intervento del presidente del consiglio dei ministri Silvio Berlusconi e del parlamento europeo da parte del segretario dei chimici Armando Valiani. Ma il sindacato spera ancora di combinare qualcosa. Ieri ha comunicato a Pfizer – che per l’ultimo giorno è stata in via dei Monti Lepini – e ad Haupt Pharma lo stato di agitazione dei dipendenti. Non sono quindi escluse nei prossimi giorni novità di rilievo: o qualche nuova forma di manifestazione del dissenso oppure qualche passo avanti nella trattativa che l’Ugl auspica possa ancora concludersi con un patto di stabilità di tre anni e non due come previsto dal management delle due società. Haupt potrebbe concedere qualcosa di più di quanto fatto da Pfizer, anche perché i due anni di produzione garantita in questo genere di acquisizioni sono fisiologici. Pesa, su tutto, però, anche l’acquisto di Pfizer della Wyeth, che ha uno stabilimento ad Aprilia dove produce medicinali da banco che non rappresentano da anni il core business del primo gruppo al mondo del settore. Il mercato si sposta, inevitabilmente, verso le biotecnologie. La produzione si trasferisce nei paesi dell’est asiatico Come si pone la nostra provincia rispetto a questi cambiamenti? Non ci sono risposte, manca una strategia che tamponi le emorragie di produttori, produzioni e lavoratori.

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