mercoledì 11 agosto 2010

L'ARCINORMALE - Pdl, aaa cerco generale



Lidano Grassucci



Allora. I finiani ci saranno, intendo al voto per le comunali di Latina in primavera. Ci saranno con un loro candidato (De Monaco? Guercio?) partono dal consenso di An, il 25%, decurtato dei fedelissimi berlusconiani (Bianchi, Di Giorgi) e in memoria del consenso ex Msi siamo a un potenziale elettorale tra il 10 e il 15%. La sinistra alle regionali ha preso poco sopra il 30%. Alle scorse amministrative Zaccheo, con le liste che raccolsero il 57% dei consensi, fu costretto al ballottaggio con meno del 50% dei consensi personali. Fu “tirato” dalle liste come il carro con i buoi.
Ergo? La situazione per il Pdl non è proprio una passeggiata di  salute, serve un candidato sindaco competitivo in grado di ammortizzare anche la valanga di fango che sta per invadere la scena politica nazionale.
 Latina è stato nel ’93 l’inizio del ciclo di centrodestra dell’area pontina, la fonte, le cascate Victoria di questo Nilo, che è il consenso del Pdl, che fino a oggi è stato maestoso. Ma se l’acqua non arriva dalle cascate, il fiume si secca. Non si può sbagliare, Latina è strategica anche per il Lazio: la Polverini governa la regione per alcune decine di migliaia di voti, 100 mila sono venuti da Latina e provincia. Questo Nilo alimenta una grande piana,
Il candidato sindaco competitivo, capace di far sognare gli elettori, capace di avere un impatto sull’opinione pubblica che a Latina non è “contattabile” con il porta a porta: 120 mila residenti con alcune decine di migliaia di cittadini arrivati qui da poco da grandi aree urbane (Roma e Napoli).
Questa, quella di Latina, è la madre di tute le battaglie. Il fatto che i finiani si sono “stornati”, o sono stati “stornati”, complica il quadro.
Da non dormirci la notte. Stalin ordinò ai suoi di non mollare Stalingrado a costo di perire, se i tedeschi prendevano la città che portava il suo nome i sovietici avrebbero perduto la guerra. Non accadde e qualche mese dopo i sovietici erano a Berlino.
La battaglia è grande, rischiosa, serve un grande generale.

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