martedì 15 giugno 2010

L'ARCINORMALE - Indifferenza moderata

Lidano Grassucci 
Esistono montagne che nascondono colline, le prime si pesentano cattive, ma le seconde non sono meno alture. Dico questo perché in questi giorni sono stato un po’ impressionato dalla montagna Zaccheo. Ero come un cacciatore che dovendo sparare tra un veloce topo e un pachiderma lento e un po’ su di peso ha, vigliaccamente, mirato al primo. Cio’ non di meno anche la bestiolina veloce fa parte del mondo animale. Dico questo perché il dramma di Latina è imputabile al pachiderma ma non meno ai topolini. Si sa i topolini se si muovono veloci all’elefante fanno un po’ paura perché lui non si percepisce grande, ma piccolo.
A Latina è in crisi una classe dirigente tutta. Dove erano le opposizioni davanti ai sogni di Zaccheo? Dove erano quelli di Forza Italia? Tutti silenti. Il commissario liquida, revoca, si preoccupa. Ma doveva controllare l’opposizione, ma doveva Forza Italia e la sua “responsabilità moderata” non essere da meno. Perché non siamo inorriditi, dico noi liberali, davanti a Tana novello Beneduce? Perche, dico noi liberali, non siamo inorriditi di una banca presentata in Comune? Perché la rivoluzione liberale di cui Forza Italia è motore non hanno provato schifo davanti all’iperstatalismo di Finestra prima e Zaccheo dopo. Doveva venire il commissario per chiudere l’Intermodale? Oggi per avere un certificato dal Comune di Latina è passare sotto le maglie della Santa Inquisizione, il cittadino è presunto bandito. Dove erano i liberali democratici del centrosinistra e quelli di centrodestra? Dove sono stati i moderati, i liberi, in questi 17 anni? Sono stati comodi in maggioranza e senza pensieri all’opposizione.
Consentitemi di trovare nelle cronache di questi giorni il male di una destra andata al governo della città non per meriti propri, per sue capacità, ma per suicidio moderato. Governata dalla Destra per ignavia moderata. A Latina sono mancati i liberi. Ricordo un unico sussulto quello sul piano regolatore di Cervellati scempio revanscista del peggio del 900 il perbenismo fascista (di facciata quanto uno nella realtà)  di Finestra e l’idea dirigista comunista di Cervellati. Mentre il mondo chiudeva con il cancro del secolo breve noi lo riproducevamo.
Sono mancati i moderati. Non rinnego nulla del mio giudizio su Zaccheo, ringrazio chi ha avuto il coraggio di chiudere con la parentesi fascio collettivista aperta dal ’93, ma questo non significa assolvere “gli indifferenti” per dirla alla Moravia.
I moderati hanno abbandonato Latina, ne è nata una classe politico-amministrativa da fine impero.
Quando qualcuno voleva chiamare questa città Littoria dove erano i liberi? Dove erano gli eredi della Dc, dei laici, dei socialisti, dove. Non posso recriminare sugli ex comunisti, per loro la libertà è un incubo prevede che ciascuno ragioni con la propria testa e non con quella degli intellettuali. Molti di loro hanno flirtato con Finestra e Zaccheo, meglio il neocollettivismo Tanazacheano che la libera impresa. Ma chi ha difeso la libera impresa?
Nessuno. Latina è vittima della codardia moderata. Dobbiamo cambiare classe dirigente ma non solo quella grassa dei suv zaccheiani, ma anche quella della codardia democratica.
Non potevano chiedere liberalismo a Zaccheo, ma a quelli di Forza Italia, agli eredi della Dc quelli dell’Udc, agli uomini delal Margherita, agli ex socialisti sì. Non hanno risposto.

Nessun commento:

Posta un commento