venerdì 11 giugno 2010

L'ARCINORMALE - Cunsolo a Zaccheo


Lidano Grassucci

Al paese mio quando muore uno ci fanno una bella festa, il cunsulo, che viene da “consolazione”. Si mangia e ci si conforta e gli amici più stretti cercano di far ridere i parenti più stretti per superare il dolore. Sono secoli che funziona così.
 Avevo uno zio, N’Cicco Ceccano, che era formidabile a sdrammatizzare sparandole grosse, aveva pure un vocione, e dominava la scena, tutti seguivano N’Cicco e si dimenticavano del morto e della causa della morte.
Ieri al Grassi c’erano tanti “consolatori”: tutti parlavano di quanto era bravo il morto, di come era onesto il morto, di come risorgerà il morto.
Di resurrezioni se ne conoscono due: quella di Lazzaro per opera di Cristo pietoso, e quella del Cristo medesimo che era figlio del principale e, i figli sono “piezzi e core”, ebbe un occhio di riguardo per lui. Quest’ultimo episodio, il favore alla prole, pare non sia stato mai negato dal principale che anzi ci ha costruito una discreta fortuna e non ha portato che so, certificati romani per attestare che non era proprio morto morto prima di risorgere. Il principale non ha negato il favore ai figli né ha detto che il passaggio “dopo tre giorni è risorto secondo le scritture” volesse dire  “non mancò mai e dopo tre giorni stava benone e pensava a Pilato”.
Il cunsolo era sentito, perché pesante il distacco, se fai politica da mezzo secolo, sempre con incarichi, essere un cittadino fa brutto. I parenti sentivano la mancanza e gli amici tessevano le lodi del passato. Poi vanno via sempre i migliori, chi resta? I cattivi e la cattiveria non è mai di chi se ne andato ma sempre di chi resta.
 Dice: ma come fu che dipartì, politicamente, il capo? Fu che fece harakiri per via… che, come diceva in veneto mia madre, “La lengua non ga osso e porta le botte addosso”.
Ecco non c’è più, politicamente, perché era “voccalono”, perché ha parlato “a stocco”.
Io credo che lui, il sindaco Zaccheo, generosamente non abbia detto alla Polverini: “pensa alle mie figlie”, non ci penso neanche lontanamente. Penso che lui abbia generosamente perorato la causa di Fini: “pensa a Fini”, è la versione giusta. Certo se Zaccheo non “raccomandava” Fini alla Polverini il povero Gianfranco poteva finir male, magari quella, la Polverini, pensava alle figlie di Zaccheo che non ne hanno affatto bisogno e trascurava il povero Fini che di bisogno ne ha tanto. Lo capisco, è evidente: Fini ha necessità di essere raccomandato, che lo volete lasciare solo in balia di Berlusconi? Le figlie dell’ex sindaco no, non hanno bisogno. Ci credo, sei caduto ingiustamente.
Certo mica potevi dire in faccia a Fazzone che non doveva “appaltare”, hai elegantemente e coraggiosamente detto questo alla Polverini, all’orecchio. Mo Beniamino Franklin ha detto a Giorgio V che voleva l’indipendenza ad alta voce? Ma che è andato coraggiosamente dal re di Francia e all’orecchio ha detto: “Non dare la Luisiana agli inglesi”, gli audaci parlano all’orecchio. Il Duce mica ha dichiarato guerra urlando dal balcone di Piazza Venezia, no, no: l’ha detto che attaccava la Francia all’orecchio di Hitler. Così si fa: si parla alla ‘recchia.
Mo, va a vede’ che Fazzone si pure offende, robe da matti. Secondo me dopo aver visto la generosità dell’ex sindaco verso Fini, e non verso le figlie, e il consiglio di “non appaltare” a lui doveva telefonare e ringraziarlo, magari ci mandava pure un po’ di arance di Fondi. Che cavolo Zac ti ha citato e tu ti incazzi?
Sto co’ Zaccheo, tanto sindaco non è più, e vivaddio, non lo può diventare più, e questa è Grazia, e quando Bocchino e gli altri lo hanno salutato come deputato ho pensato al democristiano di Cisterna che stava a pota’ la vigna, il suo voto era determinante per far vincere il congresso ai basisti, che dal ciglio della strada lo salutarono: “salutiamo il presidente dell’ospedale di Cisterna”. Lui gonfiò il petto come un tacchino, si precipitò a votare ed ad assumere il conseguente incarico solo che Cisterna un ospedale non lo ha mai avuto.

PS: il cunsolo non finisce con una serata in allegria, continua finché anche una sola vicina ti prepara da mangiare. E mi sa che di commari e compari liberi da impegni l’ex sindaco ne ha tanti e ‘sto cunsolo non finirà presto. Ma sempre cunsolo è. I morti non resuscitano, tranne i due di cui sopra.

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