Rita Alla
Dal calcio d'inizio ad oggi, per usare una metafora, il sindaco Nardi, in quanto allenatore della squadra, la maggioranza dei “non eletti”, ha al suo attivo: otto assessori silurati dei dieci nominati nel 2006 più una nuova entrata; sfiduciato un presidente del Consiglio; due cambi di cda per la Terracina Ambiente e per l'Istituzione e la sua evoluzione, l'Azienda Speciale; collezionato più sconfitte che vittorie, visite delle forze dell'ordine a go-go e inchieste della Procura a tutto campo; una fila di creditori che si allunga giorno dopo giorno, come le deleghe ad interim dell'allenatore e perso dei 13 mila e rotti più di 4000 più di 4000 tessere d'abbonamento. Una squadra in perenne campagna acquisti a senso unico a danno dell'Udc, un capitolo chiuso, a detta di Nardi, ma che c'entra sempre; dalla panchina più lunga di quella dell'Inter, anche se sfuggono i termini della campagna acquisti; ad un passo dalla retrocessione dalla serie A alla campionato dilettanti. In linea con la scelta di puntare su giocatori dilettanti buttati in prima squadra, dopo aver fatto “fuori” le prime scelte, gli “eletti”, e sostituito le riserve. Che il cambio dell'allenatore nel prossimo campionato non salverà dalla retrocessione. Dopo aver votato tutto e di più “a mani basse”. E portato una società, il Comune, alla bancarotta. Con una tifoseria, i cittadini, muta, sorda e cieca. In attesa del triplice fischio finale dell'arbitro.
domenica 14 marzo 2010
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