lunedì 11 gennaio 2010

Aprilia - Tributi Italia, sempre più solido il fronte del no

Maria Corsetti
La sfilata di fasce tricolori un certo effetto lo fa. La schiera di sindaci è cosa usuale il 2 giugno o il 4 novembre, il 10 gennaio parecchio di meno.  Partono da Piazza Roma, dietro di loro tanta gente, al punto che quando si arriva al Centro Sada lo spazio non è sufficiente. Per quanto ampia e ben allestita  la sala si riempie immediatamente, in tanti rimangono fuori, il colpo d’occhio è impressionante. Probabilmente non si dirà nulla di nuovo, la storia è di quelle che da anni tiene banco in città. Però a raccontarla sono persone nuove, venute da lontano. C’è il sindaco di Ferrandina (provincia di Matera), Raffaele Ricchiuti, uno dei più attivi nella lotta alla Tributi Italia, uno dei principali relatori, insieme a Domenico D’Alessio, di fronte alla commissione finanze della Camera dei deputati; c’è Salvatore Iacobellis, sindaco di Scanzano Jonico (provincia di Matera), il comune che qualche anno fa diventò famoso in tutta Italia per aver detto no alle scorie nucleari manifestando per giorni interi; c’è l’assessore alle finanze di Castelmorrone (provincia di Caserta), Antonio Damiano. Da più vicino i compagni di lotta di questi giorni: Attilio Bello, presidente commissione finanze del Comune di Pomezia, il sindaco di Ardea, Carlo Eufemi, il sindaco di Nettuno, Alessio Chiavetta. E ancora il sindaco di Roccagorga, Carla Amici, il deputato Pd Sesa Amici, il collega di partito Ludovico Vico – una parata di centro-sinistra risultata poco gradita al capogruppo Pdl al Comune di Aprilia, Ilaria Bencivenni -  l’assessore provinciale fondi UE, Marco Tomeo – Udc e quindi quanto meno in dissonanza rispetto al gruppo Udc cittadino,  unico assente all’assemblea – il consigliere regionale Fabrizio Cirilli. Qualcuno si chiede cosa sono venuti a fare Sesa Amici, Vico, Cirilli e Tomeo, in fondo ad occuparsi della questione è stato il presidente della commissione finanze della Camera, Gianfranco Conte. Però non ci stanno male, ai sindaci che vengono da fuori va bene far vedere che anche qualcuno da Provincia, Regione e Parlamento. D’altra parte i loro interventi sono brevissimi, misurati. Lo spazio è tutto per i primi cittadini che portano le loro testimonianze. Storie parallele che si rincorrono da una parte all’altra dell’Italia, ascoltate da una platea silenziosa e pronta all’azione. Dopodomani, mercoledì 13 gennaio, il Tribunale amministrativo del Lazio deciderà sulla richiesta di sospensiva da parte della Tributi Italia della delibera  con la quale la commissione per la tenuta dell’albo dei soggetti privati abilitati ad effettuare le attività di liquidazione, di accertamento e di riscossione dei tributi e delle altre entrate delle province e dei comuni ha disposto la cancellazione della società dall’albo. Ma si va oltre, le amministrazioni comunali intervenute ieri hanno redatto un documento nel quale viene evidenziata la necessità di costituirsi in tutte le sedi giudiziarie competenti affinché il provvedimento di cancellazione della Tributi Italia diventi definitivo; l’opportunità di  sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema della riscossione delle entrate degli enti locali affidate a società miste nonché la volontà di perseguire tutte le strade consentite dall’ordinamento per incidere, a tutela delle comunità locali,  nelle concessioni vigenti  nell’ipotesi che la Tributi Italia venisse  legittimata nella prosecuzione delle attività attinenti le fase di entrata dei tributi locali. Secondo lo stesso documento al Governo verrà richiesto di provvedere, anche con il coinvolgimento dell’Anci – associazione nazionale comuni italiani -  all’affiancamento istituzionale agli enti locali interessati dal rapporto con la Tributi Italia e alle gestioni provvisorie che saranno istituite in seguito alla cancellazione dall’albo; di garantire ai comuni interessati l’effettivo accreditamento delle somme dovute dalla Tributi Italia o comunque dalle società miste  delle quali la stessa sia parte;  di garantire ai comuni interessati  una tutela indennitaria/risarcitoria per il mancato introito delle somme dovute dalla Società Tributi Italia; di procedere a un complessivo riordino della disciplina relativa alla concessione e alla gestione dei servizi di riscossione delle entrate degli enti locali; di garantire, infine, forme di tutela occupazionale ai dipendenti della Tributi Italia.
Intanto già da ieri si raccoglievano le adesioni per la manifestazione di mercoledì anche per organizzare una partenza in pullman. Oggi, invece, si riunirà di nuovo l’assemblea dei soci dell’Aser. E non sarà esattamente una passeggiata: l’alleanza Aprilia-Ardea-Pomezia permette alla parte pubblica di presentarsi con il 51 per cento della compagine sociale. Di esprimere quindi una maggioranza che in realtà non è mai stata messa in discussione. Ma che non è neanche mai stata fatta valere in precedenza.

1 commento:

  1. arrestateli tutti !!! hanno messo in ginocchio centinai e centinaia di comuni!!!

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