sabato 1 agosto 2009

Udc - Pd, matrimonio in vista

Alessia Tomasini

Anche i matrimoni più solidi arrivano spesso al divorzio. In politica poi, a farla da padrone sono gli interessi e la necessità di consolidare le poltrone per aumentare il potere di gestione del potere. Su questa strada si sta muovendo il partito guidato da Michele Forte in provincia di Latina. In queste settimane l’estate si arroventa non solo per le temperature altissime ma anche e soprattutto per il susseguirsi di incontri e riunioni che l’Udc sta svolgendo con il Partito democratico. L’obiettivo di Casini a livello nazionale è consolidare il sodalizio con il centrosinistra, almeno dal punto di vista elettorale, dopo il successo ottenuto in altre regioni. Il nodo da sciogliere restano le alleanze locali. Nel caso di Latina, ad esempio, il centrodestra è concepito, non solo dai partiti che lo compongono ma dai cittadini, come l’unione di Pdl e Udc che ieri erano un solo corpo e una sola anima nel formato Casa della libertà. In questi mesi, e a ridosso delle elezioni provinciali, qualcosa sembra essersi rotto. La decisione del partito della Vela di non sciogliersi nel Popolo della libertà prima e le posizioni assunte su temi come il nucleare e la gestione stessa di alcune tematiche, come i rifiuti e Acqualatina, poco dopo hanno aumentato la distanza tra i leader. L’Udc di Forte non ha mai nascosto di voler maggior peso ed una considerazione almeno paritaria a quella dei due grandi fratelli Alleanza nazionale e Forza Italia. In vista c’è la nascita di una Costituente di centro che ambisce a rappresentare il terzo polo sulla scena politica nazionale. Tutti elementi che rendono sempre più plausibile una libertà di azione che prescinde dal Pdl con cui comunque oggi proprio Michele Forte governa il Comune di Formia e siede con diritto nella giunta provinciale e sulla poltrona della presidenza del consiglio. Sul tavolo delle trattative il segretario provinciale dell’Udc sa di poter calare alcuni assi. Il primo e più importante è la certezza, avvalorata dai numeri, di essere il partito che ha consentito alle provinciali di giugno di riportare Armando Cusani sulla poltrona di presidente della Provincia. Dalla loro i vertici del Pdl possono mettere il ricco pacchetto che Forte ha ottenuto proprio in considerazione di questa vittoria elettorale. Se la scelta dell’Udc fosse verso il centrosinistra con un appoggio a Marrazzo cadrebbero nell’immediato le poltrone di sindaco a Formia e quelle ricoperte nell’esecutivo Cusani. Forte oggi ha tra le mani il sostegno di un Cirilli che dei 27 mila voti ottenuti nel 2004 ha poco più di qualche scampolo e la promessa del Partito democratico che in caso di vittoria il figlio Aldo, oggi capogruppo in Regione dell’Udc, avrebbe certa la poltrona di assessore alla Pisana. In questa pausa estiva le valutazioni da compiere sono molte e a settembre Forte dovrà dire da che parte sta. la strategia del piede in due staffe non gli sarà più consentita.

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