domenica 19 luglio 2009

APRILIA- Multiservizi, i conti non tornano

Daniela Bianconi

Che a una scossa di terremoto faccia seguito la successiva detta di assestamento è cosa risaputa dagli esperti sismologhi, ma che ad un uragano ne facesse seguito un altro è cosa assai più rara. Ma questo principio non vale quando in ballo c'è la Multiservizi. Dopo che l'indagine della Digos ha fatto tremare la struttura con la notizia di 22 avvisi a comparire nei confronti di altrettante persone tra dirigenti e amministratori della municipalizzata, il polverone non accenna minimamente a scomparire. Dall'analisi fatta dagli uomini del vicequestore Paolo Viola che si stanno avvalendo anche di un consulente tecnico di Torino, sono emersi altri aspetti interessanti. Il primo fa riferimento a fatture false o palesemente gonfiate. La ditta per operare si è avvalsa nel corso degli anni anche di altre società, come quando ha curato alcuni eventi ricreativi per il centro sociale. In questo caso la ditta si è avvalsa del servizio offerto da alcuni alberghi e, per cause ancora tutte da chiarire, le fatture emesse dalle strutture sono lievitate. L'importo nei documenti misteriosamente è triplicato nei bilanci. Ma non finisce qui, ci sarebbe anche un secondo aspetto ancora più grave del primo ed è quello che fa riferimento alla figura del revisore dei conti. In ogni ditta questa figura deve controllare e approvare il bilancio ed ecco che gli investigatori hanno scoperto che nell'arco del periodo che va dal 2003 al 2009 nessuno dei revisori ha dato l'ok al bilancio proprio per alcune difformità come quella precedente. Questo spiega perché nessuna delle persone che ha rivestito questo incarico è stata poi iscritta nel registro degli indagati. Ma questo è solo un primo tassello che si legherebbe ad un secondo facendo emergere un quadro ancora più sconcertante. Essendo la ditta una municipalizzata il bilancio deve essere anche ratificato dal Comune. Sembrerebbe che il documento non sia stato mai approvato dall'amministrazione comunale quindi se quella che al momento è solo un ipotesi fosse successivamente avvalorata da altri riscontri tecnici, l'indagine prenderebbe un'altra piega. Gli inquirenti potrebbero spostare la loro attenzione anche sulle precedenti amministrazioni e in particolare a quando Calogero Santangelo era sindaco. In attesa del confronto che i 22 avranno con il pubblico ministero titolare dell'inchiesta, Raffaella Falcione, la Digos non archivia in alcun modo il caso e continua a spulciare per fare luce sui reati contestati che vanno dalle false comunicazioni inoltrate al comune, al mancato pagamento dell'Irap e dell'Iva sul denaro che la municipalizzata riceveva dal comune, fino ad arrivare al mancato pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali all'Inpdap.
Senza poi dimenticare che c'è anche un ulteriore filone dell'indagine che riguarda le facili assunzioni e le carriere lampo all'interno della stessa ditta. Per il momento si attende il primo confronto di settembre e poi un successivo a ottobre quando saranno ascoltati tutti i 22 indagati. Si tratta di Carla Amici, Felice Palumbo, Riccardo Mignani, Adriano Ansuini, Massimo Bortolameotti, Iacoangeli, Messeri, Palmarino Savini e Amedeo Avenale.
Questi in relazione alle cariche che hanno rivestito nella Multiservizi. Mentre come funzionari l'ingiunzione a comparire riguarda Roberto Catterli, Giuseppe Fiore, Giuseppe Siragusa, Ferdinando Siracusanza, Antonio Ferracci, Lanfranco Pincipi, Maurizio Lupi, Antonio Rocca, Gianmatteo Clazzer, Orazio Piasentin, Goffredo Domenico Migicci, Giovanni Vittoriano e Luigi Ciccone. I 22 saranno assistiti dai legali Pierluigi Palma e Giovanni Stefanelli.

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