martedì 31 marzo 2009

CATTIVIK - Come si crea il mostro

Maria Corsetti
Adesso mi spiego perché tutti i giovani che fanno teatro hanno la faccia scocciata. Ieri Franco Cordelli, ovvero l’autorità nel campo della critica teatrale, ha detto che l’arte nel teatro la troviamo nella sperimentazione. Mettere in scena un testo di Shakespeare, così com’è, è artigianato, che può essere altissimo artigianato, ma non è arte. L’arte è stata quella drammaturgica di Shakespeare: il regista è un artigiano. Il discorso, motivato da Cordelli, diventa un diktat e, siccome a nessuno piace definirsi artigiano, ecco che spuntano gli artisti che per prima cosa mettono su la faccia imbronciata. È però mancato il passaggio successivo: Michelangelo era un’artista, affiancato da eccellenti e irripetibili artigiani. Grazie al loro lavoro, alle botteghe artigiane, che a noi sono arrivati capolavori di architettura, di scultura, di pittura. Il problema, dunque, è che tutti si sentono Michelangelo e nessuno vuole andare a lavorare a bottega. La conclusione è che non abbiamo né artigiani, né artisti. E questo vale in tutti i campi.

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