giovedì 26 marzo 2009

Aprilia - Donne verso le elezioni

Lina Varricchio
La tornata elettorale del 7 e 8 giugno 2009, con la concomitanza delle elezioni europee e amministrative (cittadine e provinciali), rappresenterà la prima reale verifica della capacità di rappresentanza politica del Partito Democratico anche e soprattutto nella Città di Aprilia.
La possibilità di una riscossa elettorale, ma anche morale e modernizzatrice, dipenderà dalla capacità del Partito di essere credibile espressione del rinnovamento della politica italiana, applicando e rendendo visibili agli elettori quei principi di partecipazione, democrazia interna e rinnovamento dei meccanismi di selezione e ricambio della classe politica che costituiscono il segno distintivo del PD nel panorama politico nazionale e locale.
In questo spirito, il ricorso al meccanismo delle primarie per la selezione dei candidati a tutte le cariche istituzionali in particolare, dei rappresentanti del Partito Democratico rappresenta un effettivo e visibile elemento di cambiamento e di rottura rispetto alle prassi consolidate negli altri partiti, proprio per la sua capacità di rendere democratica e competitiva la selezione dei candidati. Per la composizione delle liste amministrative del PD ad Aprilia penso sia necessaria: l’automatica ricandidatura degli assessori e dei consiglieri comunali del PD uscenti; includere nelle liste del PD esponenti della società civile, delle associazioni, ecc. La necessità del riequilibrio della rappresentanza del PD nel Consiglio comunale di Aprilia in favore del genere femminile e delle generazioni più giovani.
Carfagna è nemica delle donne
La capogruppo del Pd nella commissione Affari costituzionali della Camera, Sesa Amici ha dichiarato:
«Non si tratta di 'offese o umiliazioni' ma della presa d'atto che il nostro paese è il fanalino di coda europeo in termini di rappresentanza politica femminile e il ministro delle pari opportunità dovrebbe sentire la responsabilità di cambiare questa indegna situazione anche attraverso l'utilizzo di strumenti temporanei, come sono appunto le quote rosa. Se il ministro non ha questa ambizione, ci chiediamo quali siano le ragioni dell'esistenza stessa del suo dicastero».

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